Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Matita, carboncino, china, acquerello con lumeggiature di biacca. Sono varie le tecniche utilizzate dal pittore Rodolfo Papa per realizzare i 35 ritratti di sei sante straordinarie. Vari d’altronde sono i caratteri, i talenti, i carismi, gli aspetti della fede e della spiritualità di figure come Teresa d’Ávila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux e Ildegarda di Bingen, proclamate Dottori della Chiesa, insieme a Teresa Benedetta della Croce e Brigida di Svezia che, con Caterina da Siena, furono dichiarate Patrone d’Europa nel 1999.
Lo studio degli scritti
I disegni originali sono stati donati nei giorni scorsi ai partecipanti al Convegno Internazionale Interuniversitario “Donne Dottori della Chiesa e Patrone d’Europa in dialogo con il mondo d’oggi” tenutosi presso la Pontificia Università Urbaniana il 7 e l’8 marzo scorsi. Per realizzare queste opere grafiche l’artista ha approndito e studiato la spiritualità di ciascuna santa.
“Ho studiato la grande quantità di scritti che queste sante hanno prodotto. Oggi abbiamo bisogno di modelli di santità. Queste sei figure femminili che giganteggiano nella storia della Chiesa – spiega Rodolfo Papa – offrono tanti spunti artistici da un punto di vista iconografico. Penso alle descrizioni che ci hanno lasciato dei momenti più intimi del rapporto personale con Cristo, alle loro visioni, all’intimità con Dio raccontata nelle loro pagine”.
L’arte e le sante
A queste donne dottori della Chiesa sono state dedicate alcune delle più significative espressioni della storia dell’arte. Prima fra tutte la “Trasverberazione di Santa Teresa d’Avila” realizzata da Gianlorenzo Bernini tra il 1645 e il 1652 e collocata nella cappella Cornaro, presso la chiesa di Santa Maria della Vittoria, a Roma. “Questa sante che con la loro mistica e spiritualità hanno offerto un grande contributo alla Chiesa, hanno ispirato generazioni di artisti nel corso dei secoli. Man mano che siamo andati avanti nel tempo abbiamo però sempre meno rappresentazioni di santi”, constata Rodolfo Papa.
Fecondità e varietà
Le differenti tecniche impiegate con grande libertà dall’autore in questi disegni sono uno strumento efficace per evidenziare, attraverso tono diversi di luci o colori differenti di supporti cartacei, la fecondità e multiformità delle varie manifestazioni di santità femminile in ogni epoca. “Anche se appartengono a tempi e luoghi diversi e hanno svolto missioni diverse”, ha scritto Papa Francesco nel suo messaggio inviato al convegno internazionale”, “tutte hanno in comune la testimonianza di una vita santa. Docili allo Spirito, per la grazia del Battesimo, hanno seguito il loro cammino di fede, mosse non da ideologie mutevoli, ma da un’incrollabile adesione all’umanità di Cristo che permeava le loro azioni”.
Un’occasione di vicinanza
I 35 fogli sono stati completati da Rodolfo Papa in circa un mese e mezzo. “È stata una grande sfida, all’inizio mi sembrava di non riuscire a trovare la soluzione. Ero preoccupato. I primi bozzetti e le prime idee non li ho utilizzati. Poi la soluzione è emersa da sola. Questo processo è diventato un momento gioioso, di confronto diretto con le sante. Alcune di loro le avevo già rappresentate. È stata occasione di ulteriore riflessione e vicinanza”.