Chiesa Cattolica – Italiana

Dieci comandamenti per dieci cardinali

VATICAN NEWS

Calare i comandamenti nella realtà di oggi, guardarli attraverso le esperienze, i racconti, le frasi del Vangelo, le testimonianze dei santi. “Dieci comandamenti per dieci cardinali”, il libro del vaticanista Mediaset Fabio Marchese Ragona, pubblicato da Edizioni Ares, offre le riflessioni dei porporati. Il cardinale Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica di San Pietro, si sofferma sul quarto comandamento: “Onora il padre e la madre”, partendo dalla sua esperienza, negli anni ’70, di cappellano del carcere romano di Regina Coeli. Una parentesi fatta di incontri, racconti e sfoghi ma anche di amare constatazioni e che, alla luce dei cambiamenti di oggi, permettono di leggere la realtà con occhi nuovi. L’incontro con Sergio, figlio di una prostituta, fa pensare a quanto sia doloroso per un bambino non conoscere il papà o la mamma.

Cardinale Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica di San Pietro

Com’è possibile soltanto pensare di ridurre il meraviglioso prodigio del concepimento, frutto di amore, a un gioco di laboratorio asettico e anonimo e impersonale? Com’è possibile affittare un utero e com’è possibile comprare il «materiale della vita» come se fosse un prodotto di mercato? Quanti «Sergio» dovranno, tra pochi anni, raccontare la stessa tragica storia! Il mio cuore non riesce a seguire la mente, che lucidamente mi mette davanti la scena di un’umanità che osa sostituire il progetto del Creatore e osa cancellare il nome stesso del papà e della mamma. Mio Dio, io non riesco a immaginare un figlio che non possa dire: «Mamma!». E, ugualmente, non riesco a immaginare un figlio al quale sia negata la gioia di poter dire: «Papà». No, mio Dio! Questo è troppo! È troppo contro la vita, è troppo contro l’umanità, è troppo contro la verità!

Sentiamo la preghiera finale di Sergio, figlio senza paternità e senza maternità: Ho bisogno di una mamma, di una carezza, di una dolce voce che mi chiami «figlio»! O Signore, ascolta il mio pianto. Tu hai avuto la fortuna di avere anche una mamma, una mamma fatta su misura per te. A me ne bastava una qualsiasi, una modesta, povera, semplice. Ma per me no, neanche così. Mamma! Mamma del Signore, mi vuoi bene almeno tu? Anche se sono un pezzente?

Mamma di Gesù, se dici di sì, baciami questa sera, quando mi addormenterò e portami in Cielo con te. Fallo tranquillamente! Non danneggerai nessuno. Perché io sono solo. Non lascio nessuno e nessuno piangerà. Perché io non esisto.

Non riesco a commentare queste parole. Vanno meditate, vanno lette in ginocchio, vanno fatte circolare nelle case, vanno fatte risuonare dai pulpiti, affinché altri figli non abbiano a soffrire lo stesso lacerante dolore di chi è costretto a dire: Io non esisto perché non ho un papà, perché non ho una mamma. A questo punto capite perché il Signore ci ha dato questo Comandamento: «Onora il padre e la madre».

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