Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
E’ dal 2002 che il Festival fondato da Hans Albert Courtial- nel contesto della Fondazione pro musica e arte sacra – rinnova l’obiettivo di unire due armonie massime, quella generata dalle creazioni più alte della musica e quella suscitata dalle forme dell’architettura sacra per eccellenza, resa plastica dalle Basiliche papali. E così quest’anno, a partire dal 13 novembre con la celebrazione della Messa nella Basilica di San Pietro toccando poi San Paolo fuori le Mura, Sant’Ignazio di Loyola, Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano, in programma ci sono sei concerti dopo l’anteprima andata in scena a Barcellona il 18 settembre con i prestigiosi Wiener Philarmoniker diretti da Christian Thielemann su musiche di Bruckner a duecento anni dalla nascita.
“Dalla Basilica catalana alle basiliche romane, la storia riprende, che sia l’ora di un nuovo inizio – ha commentato il fondatore e presidente generale della Fondazione pro musica e arte sacra Hans Albert Courtial- non solo un riprendere da dove ci eravamo lasciati, ma se possibile una pagina nuova di questo evento, per veder rinascere uno spazio e un tempo che la pandemia da Covid-19 ha congelato troppo a lungo”.
Il programma: apre la Laudato si’
La XX edizione per il pubblico romano, ripresa in differita dalla rete televisiva statunitense EWTN, abbraccia temi e ricorrenze di primaria importanza: le tematiche ambientali, il dialogo interreligioso, l’anno dantesco. Sarà infatti sabato 13 novembre – mentre volge al termine il vertice sull’ambiente di Glasgow – l’ascolto del Laudato si’ opera del maestro Romano Musumarra su testo di Papa Francesco e voce del soprano Maria Carfora ad aprire il programma alle 12 nella Basilica di San Pietro, dopo la Messa celebrata dal segretario del Sinodo dei vescovi il cardinale Mario Grech. Le parole di Francesco nelle preghiere contenute nell’enciclica sulla difesa della casa comune ispirano questa produzione che rilancia – come ha detto la stessa Carfora – “la grandiosità dell’invito del Papa all’attenzione della ‘casa comune’ e ad un cambiamento comportamentale a maggior tutela dell’ambiente e di tutte le forme viventi”. In serata la conclusione con un capolavoro della musica sacra di tutti i tempi, la Messa da Requiem K 626 di Mozart affidata all’Orchestra e al Coro della Cappella Ludovicea diretti da Ildebrando Mura, una formazione stabile presso la Chiesa di Trinità dei Monti, dove anima il servizio liturgico con un ampio repertorio che spazia dalla musica rinascimentale e barocca al repertorio contemporaneo.
L’omaggio in versi e musica a Dante
Doppio appuntamento di grande rilievo anche per domenica 14 novembre. Qui il secondo omaggio in musica ad un evento di primo piano come il settimo centenario della morte di Dante Alighieri cui il Papa ha dedicato la lettera apostolica Candor lucis aeternae definendo il poeta “messaggero di una nuova esistenza, a profeta di una nuova umanità che anela alla pace e alla felicità”. Versi e musica alle 15.30 nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola. Qui Il Polifonico, storico coro italiano di sole voci maschili diretto da Fabiana Noro, propone il progetto La musica dei Cieli. Itinerario poetico musicale tra i cieli del Paradiso della Divina Commedia. Un originale percorso che intreccia la lettura di alcuni versi del Paradiso, affidati all’attore e regista Giuseppe Bevilacqua, che a Dante ha dedicato una importante parte della sua carriera, all’ascolto di brani corali polifonici composti da autori noti o di più raro tra cui gli ortodossi Kedorv, Bortniansky, Chesnokov. In serata invece uno degli appuntamenti più attesi, alle 21.00 alla Basilica di Santa Maria Maggiore, protagonista sarà il Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi affidato al violoncellista di fama internazionale e direttore Giordano Antonelli alla guida di due formazioni italiane Musica Antiqua di Latina e il Coro da Camera italiano. L’Opera è un capolavoro monumentale in fatto di musica sacra del compositore cremonese pubblicato nel 1610.
La musica strumento di dialogo per eccellenza
Ultimi appuntamenti dell’edizione di quest’anno del Festival sono: lunedì 15 novembre a Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio e martedì 16 novembre alle 21.00 nella Basilica di San Giovanni in Laterano, entrambi segnati dal carattere internazionale nel segno del dialogo tra fedi e culture. Il 15 novembre il Concerto dell’organista Leo Krämer, più volte ospite nelle edizioni passate del Festival, anche in veste di direttore d’orchestra esegue un programma rigorosamente tedesco, con alcuni brani per organo di Händel, Bach e Mendelssohn, e una sua composizione, Improvisation über die Marianische Antiphon “Salve Regina”. Il 16 novembre, invece, il Festival si concluderà con una serata nel segno del dialogo, di cui la musica per sua natura è strumento. Insieme alle 21.00 nella Basilica di San Giovanni in Laterano, cattedra del vescovo di Roma, gli ensemble corali e orchestrali cristiani ed ebrei, da Germania, Italia e Israele daranno vita ad un concerto di musiche sacre tratte da Mozart, Verdi, Tavior e Dvorak. Si tratta dell’ensemble Ex Silentio e dello Zamirchor, quest’ultimo proveniente da Bayreuth e fondato quindici anni fa con l’intento di far dialogare e incontrare musicisti di religioni diverse. Con loro in un sodalizio già sperimentato, l’Ashirachor di Haifa e l’Orchestra Nova Amadeus, italiana.
Le borse di studio della Fondazione pro musica e arte sacra
Alla musica, la Fondazione Pro Musica e Arte Sacra affianca da sempre l’attenzione e la valorizzazione per l’arte sacra, sostenendo, con l’aiuto di generosi mecenati, importanti lavori di restauro in Italia e all’estero. Quest’anno una grande novità caratterizza l’edizione: un nuovo progetto vede la Fondazione impegnata con il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana per l’istituzione di due o più borse di studio per gli studenti meritevoli, scelti tra gli studenti ordinari iscritti al Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, per studiare e approfondire tematiche attinenti l’Arte Sacra Cristiana