Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Alla famiglia, 5 anni fa, Papa Francesco ha dedicato Amoris laetitia, seguendo da allora, passo passo, i problemi, le ansie di tanti travolti pure dalla pandemia. Proprio l’emergenza sanitaria ha messo in crisi molte famiglie eppure è in questo scrigno di amore e tenerezza che si può guardare con fiducia e speranza al futuro. Di oggi l’annuncio della partecipazione del Papa agli Stati generali della natività in programma a Roma il 14 maggio. Gigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni famigliari, esprime così la sua gioia:
R. – Siamo contentissimi della presenza del Santo Padre perché siamo convinti, che al di là di questioni economiche e sociali che sono importanti e fondamentali soprattutto per il nostro Paese, c’è anche una mancanza di speranza, di fiducia, di sguardo lungo. Avevamo bisogno di questo e abbiamo chiesto al Papa di provare ad aiutarci a fare un salto di qualità, per andare a ragionare sul fatto che la natalità e quindi la nascita di un figlio ha a che fare con la speranza. La cosa è nata in maniera molto spontanea, già l’anno scorso avevo invitato il Santo Padre allo stesso evento che dovevamo fare il 15 maggio. A lui in occasione di un incontro che facemmo con il Forum delle associazioni familiari piacque molto il modo con il quale cercavamo di parlare di famiglia perché partivamo dal particolare, dalla concretezza, dai problemi quotidiani e anche dalle fatiche per parlare poi dei problemi più grandi, per parlare anche del magistero. In un certo senso mettevamo davanti il profumo del pane per parlare poi degli ingredienti e questa cosa lo aveva particolarmente colpito. Ci siamo incontrati gli ho chiesto se partecipava agli Stati Generali ed ha accettato. Noi siamo contentissimi di questa sua conferma perché vogliamo parlare del tema della natalità cercando di rompere lo schema associazionismo cattolico – politica e vogliamo cercare di ragionare con il mondo delle imprese, delle banche, il mondo dei media, il mondo dello sport, dello spettacolo perché è un tema che non riguarda solamente l’associazionismo o i cattolici ma riguarda tutto il mondo. Riguarda il mondo di consumi, il welfare, riguarda la narrazione e anche il tema della speranza che pensiamo sia fondamentale.
Francesco sul tema della natalità è intervenuto più volte facendo anche una fotografia amara, soprattutto dell’Europa che invecchia, anche in Italia assistiamo a questo tipo di scenario dove il governo ha appena consegnato il Piano Nazionale di ripresa e resilienza.
R. – Il Papa conosce l’umanità, conosce le famiglie, nell’Amoris laetitia si vede che non è un’Esortazione scritta a tavolino ma, come dice spesso mia moglie, sembra che era presente nelle famiglie italiane, come una persona che assisteva ai nostri pranzi e alle nostre cene, perché ne parla in maniera molto molto concreta e anche innovativa, mantenendo poi tutto l’aspetto legato al magistero, quindi ne parla con parole nuove. Noi ci aspettiamo parole nuove, aspettiamo che possa raccontarci il suo punto di vista tenendo presente che il tema della natalità non ha che fare solamente con poche persone che vogliono figli, ma ha a che fare anche con le persone che pure non vogliono i figli, che liberamente scelgono di non averne. Il Papa ci ricorda che siamo un’unica famiglia umana che c’è una solidarietà intergenerazionale. Se un single non vuole figli ma vuole comunque mantenere un tenore di vita dignitoso – una pensione, una sanità che non sia a pagamento – dovrebbe tifare per le politiche familiari, per una ripartenza della natalità nel nostro Paese. Invece spesso riusciamo a trasformare in ideologia e in conflitto anche situazioni di questo tipo. Per il Piano di resilienza si può fare di più perché il tema della natalità, il tema della famiglia sono accennati e questo già è un vantaggio ma ci vorrebbe un piano di ripartenza delle nascite perché si rischiano gli asili vuoti, come accade in molte regioni italiane dove stanno chiudendo le scuole. Ci vuole una visione d’insieme, ci vuole un piano organico fatto bene, speriamo che si tenga presente che la natalità è la nuova questione sociale.
Che occasione rappresenta l’anno Amoris laetitia, che stiamo vivendo, per il Forum delle associazioni familiari?
R. – Noi siamo contenti perchè lo stile del Forum delle associazioni familiari ha avuto un cambiamento grande da 5 anni a questa parte e lo deve all’Amoris laetitia perché l’Esortazione ha cambiato i connotati di una narrazione della famiglia. Se prima ci occupavamo di politiche famigliari e quindi stimolavamo il mondo della politica per migliorare la vita delle famiglie, dopo Amoris laetitia abbiamo rimarcato la bellezza della famiglia, una bellezza che nasce dalla complessità, dalle difficoltà, dalle fragilità, dalla fatica che però è una bellezza che tiene conto di questa complessità. Questo è il grande regalo dell’Amoris laetitia. Mi è capitato di andare a parlare negli incontri con il Santo Padre e lui mi ha sempre detto che le famiglie sono Amoris laetitia, come a dire che le famiglie tutte, le famiglie in difficoltà, le famiglie fragili sono l’incarnazione di Amoris laetitia nel mondo. Ecco questa cosa ha cambiato anche il nostro modo di vivere il nostro servizio, come Forum delle associazioni familiari, e non vogliamo tornare indietro perché è stato molto molto importante fare questo salto di qualità e ringraziamo il Santo Padre che ci ha donato 5 anni fa questa Esortazione, che è ancora tutta da scoprire.