Dall’asta della Lamborghini alla ricostruzione in Iraq

Vatican News

Lisa Zengarini – Città del Vaticano

Mentre la comunità cristiana in Iraq aspetta con impazienza l’arrivo di Francesco, continua l’opera dell’Aiuto alla Chiesa che soffre (ACS) a sostegno dei cristiani espulsi dalla Piana di Ninive dal sedicente Stato Islamico. Proprio grazie a una generosa donazione del Papa, la fondazione pontificia ha potuto realizzare due nuovi progetti. La donazione ammonta a 200mila euro ed è parte del ricavato della vendita all’asta della Lamborghini, modello Huracán, donata dalla casa automobilistica al Santo Padre nel 2017. Dopo averne autografato il cofano, il Pontefice ha deciso di venderla all’asta per beneficenza affidando ad ACS una parte dei proventi da destinare ai cristiani iracheni della Piana di Ninive.

Per i bambini e non solo

I due progetti finanziati con la donazione sono la ricostruzione della sala polivalente siro-cattolica intitolata alla Vergine Maria a Bashiqa, totalmente distrutta dal sedicente stato Islamico, e quella della scuola materna siro-cattolica anch’essa intitolata alla Vergine Maria a Bashiqa.  Alla prima iniziativa – spiega Alessandro Monteduro, direttore di ACS Italia- sono stati destinati 166mila euro, ai quali sono stati aggiunti altri 124mila offerti dai benefattori della fondazione, per un totale di 290mila euro, mentre alla seconda ACS ha destinato 34mila dei 200mila euro donati dal Papa. “L’edificio, che accoglierà circa 70 bambini, è ormai completato, anche se le attività non hanno avuto ancora inizio a causa della pandemia da Covid-19”, precisa Monteduro. “Con i due progetti – conclude – Aiuto alla Chiesa che Soffre ha voluto onorare la donazione del Santo Padre ponendosi concretamente a fianco dei cristiani aggrediti dall’Isis, ed è lieta che essi siano stati terminati a ridosso dello storico viaggio apostolico dello stesso Francesco in Iraq”.

Il sollievo della comunità di Ninive

Grande la gioia della comunità cristiana locale per la realizzazione dei due nuovi progetti: “Siamo felici di terminare i lavori della scuola materna Vergine Maria, che aiuterà e incoraggerà i nostri bambini a tornare a Bashiqa e a studiare ancora”, commentano monsignor Yohanna Boutros Mouche, vescovo siro-cattolico di Mosul, e Don Rezqallah Alsimanni, parroco della chiesa della Vergine Maria. Secondo gli ultimi dati di ACS, aggiornati al 12 gennaio 2021, più del 45% delle famiglie originariamente residenti nella Piana di Ninive e cacciate dalla violenza degli estremisti hanno potuto fare rientro nelle proprie case, grazie anche al grande sforzo di solidarietà profuso dalla comunità cattolica internazionale, a cominciare dai benefattori della fondazione. Le case ricostruite con il contributo di diverse organizzazioni sono quasi il 57% di quelle distrutte.