Il porporato annuncia il ritorno dell’appuntamento quotidiano con la preghiera mariana dalla sua cappellina privata: me lo chiedono continuamente, saremo come una piccola famiglia. L’invito per celebrare con autenticità il Natale: “Invece di riempire le case di cose inutili, svuotiamole e diamo qualcosa a chi ha bisogno”
Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
La preghiera è fondamentale per entrare in sintonia con lo spirito del Natale e in particolare con le scelte di Betlemme improntate sulla famiglia e sulla povertà. Lo ribadisce il cardinale Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica di San Pietro, annunciando il ritorno del Santo Rosario in video ogni sera alle 19:30 su Telepace a partire dal primo gennaio 2024. “A me arrivavano continuamente inviti a riprendere l’appuntamento”, spiega il porporato in riferimento all’esperienza vissuta durante la pandemia nella Basilica Vaticana. “La Madonna è entrata nelle case e ha fatto delle cose straordinarie”, dice.
Come una piccola famiglia
Questa volta la preghiera del Rosario avverrà all’interno della cappellina nell’abitazione del porporato in Vaticano e il contenuto video sarà a disposizione di qualsiasi realtà interessata alla ritrasmissione, a cominciare dalle emittenti di ispirazione cattolica che fanno parte del circuito radiotelevisivo Corallo. “Saremo poche persone – sottolinea – come una famiglia in preghiera davanti alla Madonna che ci guida all’incontro con Gesù”.
E proprio la dimensione familiare rappresenta un punto chiave per vivere con autenticità il Natale. “Guardate il presepio”, esclama il cardinale Comastri. “Cosa c’è? C’è una famiglia: Gesù non ha voluto nessuna ricchezza, ma soltanto una santa famiglia per dirci che la famiglia è un progetto di Dio”. Il secondo spunto, invece, è connesso alla povertà che aiuta ad arginare il rischio del consumismo evidenziato tante volte da Papa Francesco pensando al periodo di feste.
A Natale un gesto di carità
“Questo messaggio – precisa Comastri – mette in crisi due convincimenti oggi molto comuni”. Tanti pensano che più ci si diverte e più si è felici e che la felicità sia legata al denaro. “Non c’è niente di più falso”, afferma citando diversi esempi riportati anche in alcuni suoi libri sul Natale, come “Prepara la culla è Natale”, edito dalla San Paolo, e “Betlemme oggi sei tu”, pubblicato da OasiApp. Due volumi che per il porporato rappresentano un richiamo alla verità del Natale. “Invece di riempire le nostre case di tante cose inutili – è la sua proposta – svuotiamole e diamo qualcosa a chi ne ha bisogno, facciamo un’opera di carità e sentiremo anche noi la gioia di Betlemme”. Il porporato non manca poi di rivolgersi a ogni credente invitandolo a un esame di coscienza, come una sorta di novena in preparazione alla Natività. Perché “per vivere un Natale vero – ripete – occorre sintonizzarsi con i sentimenti di Gesù e con le scelte di Betlemme”.