Fausta Speranza – Città del Vaticano
Nella piccola chiesa di San Peter Perlach, che nella cittadina tedesca di Augsburg conserva il quadro originale dedicato a Nostra Signora che scioglie i nodi, non si può accedere da mesi e mesi per via delle misure contro la pandemia. Si celebra una sola Messa la domenica, ma oltre al sacerdote possono partecipare solo altre due o tre persone per volta. In ogni caso, la devozione alla Vergine che scioglie i nodi è più viva che mai: sono incessanti le richieste di notizie sulla riapertura e soprattutto si moltiplicano i messaggi inviati con le intenzioni di preghiera ispirate dalla particolarissima immagine.
L’associazione di cittadini Virgen Maria Knotenlöserin
Ad occuparsi della chiesa che custodisce il quadro della Madonna che scioglie i nodi è l’associazione di cittadini Virgen Maria Knotenlöserin. Da 32 anni la presiede Martin Ziegelmayr, che ci ha guidato eccezionalmente ad una visita:
L’amministratore Ziegelmayr sottolinea il noto legame con Papa Francesco, ricordando che da giovane Jorge Mario Bergoglio, durante i suoi studi di teologia in Germania, vide l’immagine di questo quadro, rimanendone profondamente colpito. Tornato in patria, ne ha diffuso il culto che da Buenos Aires ha raggiunto poi l’intera Argentina e tutta l’America del sud. In particolare nel 1996 è stata realizzata una copia in Argentina che ha destato grande curiosità. E Ziegelmayr aggiunge che dall’inizio di questo Pontificato si avverte un moltiplicarsi dell’attenzione a questa devozione in tutto il mondo. Un fenomeno – assicura – che non si è fermato neanche in tempo di misure restrittive da coronavirus. Se sono diminuiti gli accessi di persone fisiche, si sono centuplicati i messaggi.
La storia del dipinto
Ziegelmayr ricorda che Virgen Maria Knotenlöserin è un dipinto a olio su tela realizzato intorno al 1700 dal pittore tedesco Johann georg Melchior Schmidtner. Il dipinto, in stile veneziano con influenza barocca, di centimetri 182 x 110, fu realizzato dall’artista nella chiesa di St. Peter am Perlach su commissione di Hieronymus Ambrosius Langenmantel, un nobile prelato e canonico dottore. La tradizione racconta che il nonno del canonico committente aveva attraversato una crisi coniugale e era riuscito a superarla pregando la Vergine Maria.
Una devozione sempre più ravvivata
Di fronte al quadro originale e unico della Madonna che scioglie i nodi ci ha accompagnato anche don Gunter Grimma del clero della città bavarese:
Don Gunter racconta che a parte il periodo di pandemia normalmente è straordinario l’afflusso alla piccola chiesa per accostarsi al quadro della Madonna che scioglie i nodi. Si contano anche 500 persone nell’arco di un giorno – afferma – e si tratta di pellegrini dalla Germania e dalle più varie parti del mondo.
La rappresentazione
Poi don Gunter spiega che viene rappresentata Maria al centro, con a destra un angelo che le porge un filo pieno di nodi intrecciati e a sinistra un altro angelo che raccoglie il filo libero dai nodi che Maria ha sciolto. C’è la luna (secondo la visione riportata al capitolo 12 dell’Apocalisse) ai piedi della Vergine che calpesta un serpente (rappresentazione del diavolo, secondo la profezia di Genesi 3,15). In basso al centro sembra sia rappresentata la scena biblica di Tobia. Le figure sono molto piccole ma sembra di poter individuare il giovane israelita in viaggio per raggiungere colei che diventerà la propria sposa. E’ guidato dall’arcangelo Raffaele e accompagnato dal proprio cane, simbolo della fedeltà di Dio. Sul capo, Maria ha una corona di dodici stelle. A destra si vede un angelo che porge a Maria un nastro con nodi di tutti i tipi. All’altro lato, il sinistro, tra la luce della misericordia e della salvezza divina, un altro angelo riceve un nastro che scivola liscio tra le sue mani: significa che la preghiera del fedele è stata ascoltata e che il nodo è stato sciolto per intercessione di Maria.: questo spiegherebbe la presenza sulla tela del riferimento biblico a Tobia.