La Conferenza dell’associazione rivolta agli operatori dei media cattolici del continente africano, dal 10 luglio a Kampala, in Uganda, si è conclusa con un appello per un giornalismo più empatico e comprensivo nei confronti dei migranti e dei rifugiati, nel rispetto dei principi di fondo della professione
Paul Samasumo – Kampala (Uganda)
La presentazione di una bozza di testo, contenente quelle che dovrebbero essere le linee guida professionali ad uso dei media cattolici africani quando si parla di migranti e rifugiati, ha concluso i lavori della Conferenza promossa da SIGNIS Africa, iniziati il 10 luglio scorso. A Kampala, capitale dell’Uganda, operatori della comunicazione provenienti da diversi Paesi del continente si sono riuniti per riflettere sul loro ruolo nella narrazione dei drammi e dei sogni di quanti lasciano la propria terra come migranti o come rifugiati. Per un ulteriore lavoro sulla bozza, fino alla sua stesura finale, è stata decisa l’istituzione di un apposito comitato.
Un’informazione compassionevole e insieme obiettiva
Nell’ultimo giorno della Conferenza, alcuni docenti di media dell’università ugandese di Makerere hanno discusso con i partecipanti su cosa si possa fare per incoraggiare un giornalismo professionale e compassionevole che sia comunque obiettivo e concreto. Si è discusso a lungo su cosa distingua un operatore dei media cattolici africani dai colleghi di altri mezzi di comunicazione.
L’incontro con i rifugiati nel campo di Kyangwali
Nella giornata conclusiva di oggi i partecipanti si sono recati a Kyangwali, un insediamento per rifugiati situato a circa 300 chilometri dalla capitale ugandese, uno dei più grandi dell’Africa con oltre 100 mila ospiti, per costatare da vicino come vivono i rifugiati e i migranti negli insediamenti. L’idea era quella di non limitarsi a parlare di migranti e rifugiati nelle sale conferenze, ma di avere l’opportunità per una giornata intera di incontrare e ascoltare personalmente queste persone.
De La Torre: a Kampala un’esperienza molto positiva
Tra i partecipanti ai lavori, Mercedes De La Torre del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, che nei giorni scorsi ha presentato il discorso preparato per la Conferenza dal prefetto, il cardinale Michael Czerny, in cui il porporato ripropone la visione di Papa Francesco sul fenomeno delle migrazioni. Al microfono di Vatican News, la giornalista sintetizza l’esperienza vissuta a Kampala sottolineando l’autorevolezza dei relatori e la varietà e ricchezza dei contributi. In particolare riprende la riflessione offerta dal cardinale Czerny che invita i giornalisti a contribuire ad una comunicazione non ostile ma basata sulla reciproca fiducia all’interno delle società, a valorizzare l’apporto portato dai migranti nelle comunità di approdo e a far luce sulle cause che costringono tanti a lasciare il proprio Paese per cercare, insieme a tutti gli altri, le soluzioni per eliminarle e poter guarire le loro ferite.