Da Ginevra l’appello: difendere i civili e i bimbi dalle guerre

Vatican News

Al via a Ginevra la Conferenza internazionale della Federazione della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. Obiettivo: spingere gli Stati al rispetto degli impegni assunti con le Convenzioni di Ginevra, di cui ricorre il 75° anniversario

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

Da ieri, 28 ottobre e fino al 31, i membri della Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa sono impegnati a Ginevra nei lavori della 34 Conferenza internazionale, che quest’anno si svolge in concomitanza con il 75.mo anniversario delle Convenzioni di Ginevra del 1949, che posero le basi del diritto umanitario internazionale. Una coincidenza di eventi questa che ha spinto la Federazione a rilanciare come prioritario il tema della difesa in particolare dei civili e dei bambini negli oltre 100 conflitti armati in atto, molti dei quali ignorati dalla comunità internazionale e dai media.

Gli appelli per le vittime civili

Nel ricordare l’apertura dei lavori della Conferenza di Ginevra, Papa Francesco, dopo la preghiera domenicale dell’Angelus di domenica scorsa, 27 ottobre, aveva voluto lanciare il proprio appello affinché anche in guerra “venga rispettato il diritto internazionale e umanitario” verso i popoli, l’integrità dei luoghi civili e di culto. Il Pontefice citando le più recenti guerre in atto dall’Ucraina al Medio Oriente, sollecitando un risveglio delle coscienze per i bambini e i civili che vengono “massacrati ogni giorno”.

500milioni di bambini coinvolti

“Il cessate il fuoco – dice Andrea Iacomini portavoce di Unicef Italia parlando con i media vaticani – non riguarda soltanto i conflitti sui quali è più alta l’attenzione. Nel mondo, ci sono almeno 500 milioni di bambini che vivono in zone di conflitto e non è un’esagerazione dire che oggi viviamo la peggiore epoca dal 1946 per quanto riguarda l’infanzia colpita dalle guerre.” All’appello lanciato dal Papa ha voluto unirsi con gratitudine anche il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, che ha ricordato come anche agli aiuti umanitari spesso non venga garantito l’accesso nelle aree di crisi e che gli stessi operatori umanitari, che dovrebbero riuscire a lenire le sofferenze e le conseguenze della guerra, non riescono ad agire in sicurezza.

Operatori umanitari nel mirino

Un tema quest’ultimo che le organizzazioni umanitarie internazionali sollevano con sempre maggiore frequenza, come accaduto a Roma in occasione dell’ultimo vertice della FAO, quando la direttrice del Programma Alimentare Mondiale, Cindy Hensley McCain, aveva denunciato il fatto che non è raro che gli operatori umanitari vengano considerati degli obiettivi dalle parti in conflitto. Secondo i dati diffusi all’inizio dell’estate dalle Nazioni Unite, le morti civili nei conflitti armati sono aumentate del 72% nel solo 2023, la percentuale di donne uccise è raddoppiata e quella dei bambini triplicata. “Noi non possiamo che ribadire gli impegni che ogni singolo Stato ha formalmente assunto a livello internazionale – sottolinea Iacomini – le Nazioni Unite devono tornare ad essere il luogo dove i Paesi riescono a trovare un’occasione di confronto e di dialogo. Deve essere un investimento sulle generazioni future”.

I temi della plenaria

La plenaria della Conferenza internazionale della Federazione della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa si concentrerà soprattutto sui temi della prevenzione delle violazioni del diritto umanitario internazionale in particolare affrontando nella giornata odierna su alcuni specifici ambiti tra i quali spiccano: la guerra nei centri urbani, la tutela dell’ambiente nei conflitti armati e i sistemi d’arma autonomi e automatizzati.