Da Francesco la condanna della “ingiustificabile violenza” in Ecuador

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In un telegramma di cordoglio per l’uccisione del candidato alla presidenza Villavicencio, il Papa esprime il suo dolore e chiede alle forze politiche e ai cittadini del Paese dell’America Latina di unirsi per il raggiungimento della pace

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Le forze politiche e i cittadini dell’Ecuador si uniscano “in uno sforzo comune per la pace”. È l’appello lanciato dal Papa in un telegramma, a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, inviato a monsignor Alfredo José Espinoza Mateus, arcivescovo di Quito, in cui Francesco esprime la sua tristezza per l’uccisione del candidato alla presidenza del Paese Fernando Villavicencio, e condanna al tempo stesso “la ingiustificabile violenza” che causa sofferenze.

Uno sforzo comune per la pace

Il Papa porge quindi le sue condoglianze al vescovo, alla famiglia del defunto “e a tutto l’amato popolo dell’Ecuador”, invitando “i cittadini e le forze politiche a universi in uno sforzo comune per la pace”. Francesco, affidando il riposo di Villavicencio alla “materna intercessione di Nostra Signora di El Quinche”, impartisce la sua benedizione “come segno di fede e di speranza in. Cristo Risorto”.

L’omicidio di Villavicencio

Fernando Villavicencio, giornalista e candidato centrista alla presidente dell’Ecuador, è stato assassinato il 9 agosto scorso nella capitale Quito, al termine di un comizio elettorale. L’uomo, che si opponeva al potere delle bande e dei cartelli, è stato raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco. L’omicidio è stato rivendicato dall’organizzazione criminale Los Lobos.