Chiesa Cattolica – Italiana

Czerny: la strada, luogo privilegiato per testimoniare la gioia dell’annuncio di Gesù

Nella festa della Madonna della Strada, che si celebra oggi, 24 maggio, il prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano integrale presiede la Messa alla Chiesa del Gesù, a Roma: fare strada insieme, perché la fede è un cammino che fa scoprire lo straordinario di Dio nell’ordinario del quotidiano

Antonella Palermo – Città del Vaticano

Fare strada assieme. È l’invito che emerge dall’omelia del cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, nella Messa presieduta questa sera, 24 maggio, nella Chiesa del Gesù all’Argentina, in occasione della Festa della Madonna della Strada. Un titolo, quello di Madonna della Strada, tanto caro alla Compagnia di Gesù e alla città di Roma, con cui la Vergine è stata venerata nei secoli.

Chiamati a essere evangelizzatori del quotidiano

L’annuncio della nascita di Gesù ai pastori, il cui brano viene proposto oggi, viene letto in parallelo con il racconto dell’annunciazione a Maria. “Senza l’ascolto delle opere meravigliose che Dio ha compiuto per noi, non nasce la fede”, rimarca il cardinale gesuita sottolineando quel correre di Maria “senza indugio” verso Elisabetta. Un annuncio urgente, che fa accorciare le distanze, che fa sorgere il desiderio di approssimarsi a chi è nel bisogno, che contagia la meraviglia. In questo dinamismo, osserva Czerny, sono coinvolti i pastori: come loro siamo chiamati a essere “discepoli missionari, evangelizzatori del quotidiano”, sulla “strada”, la dimensione ordinaria su cui si dipana la nostra vita quotidiana. 

Fare strada assieme

“Il fare strada assieme è il modo in cui la gioia dell’annuncio viene compartecipata” perché abbia un’azione trasformante l’umanità. Custodire e meditare sono i due atteggiamenti con cui Maria accoglie la ‘buona notizia’. Lei serba nello scrigno della memoria, afferma il cardinale, compie un esercizio di fede che porta a rileggere la vita alla luce della Parola di Dio, per dare una direzione al futuro. La meditazione è anch’essa un esercizio, esercizio di intelligenza che recupera la profondità di uno sguardo il quale a sua volta proviene dal guardare con gli occhi di Dio. 

Se si sceglie Cristo come orizzonte, ogni strada porta a lui

“La fede è un cammino in cui siamo invitati a scoprire lo straordinario di Dio nell’ordinario del quotidiano”, ribadisce ancora. “Un cammino da compiere insieme, come fratelli, in cui Maria si fa nostra compagna”. L’omelia si conclude facendo riferimento alla radice greca della parola ‘sinodo’ (odòs) che pure entra nel termine con cui Maria viene definita (Odigitria): “Ci riporta alla strada – ricorda Czerny – e ci mostra come la diversità di esperienze e di scelte, nella vita di ogni singolo credente e di tutta la Chiesa, possono sempre convergere verso l’unità. Se si sceglie Cristo come orizzonte, tutte le strade portano a lui”.

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