Marco Guerra – Città del Vaticano
Si apre un lunedì di sforzi diplomatici per evitare un’escalation della crisi ucraina. Macron sarà a Mosca per cercare di allentare le tensioni tra l’Occidente e la Russia. Domenica il capo dell’Eliseo e il presidente degli Stati Uniti Biden hanno riaffermato, in colloquio telefonico, il loro sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina.
Scholz non esclude stop a Nord Stream
Sempre oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz è atteso alla Casa Bianca, dopo che ieri in un’intervista ha affermato che sul Nord Stream 2 “tutte le opzioni sono sul tavolo” riferendosi all’ipotesi di bloccare il gasdotto. Scholz ha inoltre annunciato che la Germania è pronta a inviare altre truppe nei Paesi Baltici ma nei giorni scorsi il governo di Berlino si è rifiutato di fornire armi Kiev. Scholz ha quindi aggiunto che “In 25 anni, nel 2045, la Germania sarà assolutamente indipendente dall’importazione di gas, petrolio e carbone, affidandosi alle rinnovabili”.
Occhi puntati su dispiegamento truppe russe
E mentre Mosca continua a ribadire che non intende invadere l’Ucraina, esperti dell’intelligence Usa sostengono che la Russia ha completato al 70% il dispiegamento militare necessario per un’invasione su vasta scala. Intanto il generale Christopher Donahue, comandante dell’82a divisione aviotrasportata, è arrivato in Polonia, dove vengono dispiegati altri 1.700 soldati Usa. Occhi puntati anche sulla presenza di truppe russe in Bielorussia, al confine con Polonia, Lituania e Lettonia, altre tre nazioni della Nato.