Crisi per la centrale nucleare di Zaporizhzhia: scambio di accuse tra Russia e Ucraina

Vatican News

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Nella notte italiana, a New York, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sui rischi per la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, chiesta dalla Russia, il segretario generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, collegato in videoconferenza, ha dichiarato che i bombardamenti che hanno colpito la zona della centrale “al momento non pongono rischi immediati per la sicurezza nucleare”, sulla base delle analisi effettuate dai suoi esperti. Ma ha aggiunto che “qualsiasi attività militare che metta a repentaglio questa sicurezza deve fermarsi immediatamente o potrebbe portare a conseguenze molto serie”.

Zelensky: “La Russia usa la centrale per minacciare il mondo”

E su queste attività militari, Russia e Ucraina si scambiano accuse, mentre sul campo i due eserciti sono bloccati e Kiev contrattacca in Crimea, colpendo l’aviazione di Mosca. Nel suo ultimo video messaggio, nella notte di giovedì, il presidente ucraino ha affermato che quello che accade intorno a Zaporizhzhia, “è uno dei più gravi crimini della Russia” e che finora nessuno mai aveva usato una centrale nucleare, e questa è la più grande d’Europa, “per minacciare tutto il mondo e porre le sue condizioni”. La sicurezza dell’Europa, per Zelensky, può essere ripristinata “solo se la Russia si ritira da Zaporizhzhia”.

La Cina: consentire all’Aiea di ispezionare Zaporizhzhia

Poco prima, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, il rappresentante della Cina, Zhang Jun, aveva parlato del rischio di un incidente nucleare peggiore di quello della centrale giapponese di Fukushima e chiesto che venga consentito “il prima possibile” all’Agenzia internazionale per l’energia atomica di ispezionare la centrale, “rimuovendo gli ostacoli esistenti”. Pechino, ha promesso, “avrà sempre un ruolo costruttivo”.

Mosca parla di atti criminali di Kiev, con la complicità Usa

Tra i primi ad intervenire alla riunione, l’ambasciatore russo all’Onu, Vasily Nebenzya, ha sostenuto che gli “atti criminali” di Kiev contro la centrale di Zaporizhzhia “spingono il mondo sull’orlo di un disastro nucleare paragonabile a quello di Chernobyl”. Se l’Occidente non riesce “a ricondurre alla ragione il governo di Kiev – ha proseguito il rappresentante di Mosca – questo ricorrerà ad atti più atroci e insensati che si riverbereranno ben oltre i confini dell’Ucraina”. E nella mattinata di venerdì Vyacheslav Volodin, lo speaker della Duma, la Camera bassa del parlamento russo, su Telegram ha detto che la responsabilità “per le potenziali tragiche conseguenze degli attacchi alla centrale nucleare ucraina” sarà “del presidente degli Stati Uniti, Biden, e di quello ucraino Zelensky”.