Andrea de Angelis – Città del Vaticano
80 minuti. Tanto è durata ieri la videoconferenza in cui Washington, Unione Europea e Nato hanno sottolineato il loro desiderio condiviso di una soluzione diplomatica alle attuali tensioni e hanno discusso dei loro sforzi congiunti per scoraggiare un’aggressione russa contro l’Ucraina.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen ammette: ci stiamo preparando ad ogni eventualità. La Nato schiera navi e jet, gli Stati Uniti mettono 8500 soldati in stato di allerta, mentre prosegue il ritiro del personale non necessario dall’ambasciata a Kiev. Questa mattina il segretario di Stato Usa Blinken ha rinnovato in un tweet l’avvertimento: “Se la Russia sceglie il conflitto, imporremo pesanti conseguenze e alti costi”. Dal canto suo Mosca risponde mostrando preoccupazione per l’ escalation delle tensioni innescate dagli Stati Uniti, che ha messo in allerta le truppe di stanza nell’Europa orientale. “Osserviamo le azioni degli Stati Uniti”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, “con profonda preoccupazione”.
Diplomazia: accelerano gli incontri
Gli sforzi diplomatici intanto non si allentano anzi accelerano. Lo stesso Peskov annuncia che entro la fine della settimana, i presidenti di Russia e Francia, Vladimir Putin ed Emmanuel Macron, si sentiranno al telefono sulla situazione ucraina, mentre dall’Eliseo, secondo quanto rilanciano alcune agenzie di stampa, mercoledi’ arriva l’anticipazione che a Parigi si potrebbero incontrare rappresentanti di Ucraina e Russia. Riflessi neri intanto sulla Borsa che sta pagando a caro prezzo il rischio di una guerra: ieri, nel lunedì più nero degli ultimi mesi, bruciati 386 miliardi solo dalle Borse europee.