Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Contano i fatti. E’ quanto ripete Mario Draghi nel Consiglio dei Ministri, convocato dopo aver incassato la fiducia al Senato sul decreto Aiuti, che i Cinque stelle non votano perché non rispondono alla chiama. “E’ venuto meno il patto di fiducia” ribadisce il premier anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che incontra al Quirinale. Un colloquio di un’ora al termine del quale il capo dello Stato respinge le sue dimissioni e rinvia alle Camere nel tentativo di ricucire lo strappo in un momento di grande difficoltà sia a livello internazionale che interno.
Una crisi parlamentarizzata
Mercoledì il passaggio parlamentare per comprendere meglio la situazione ma Draghi – atteso lunedì e martedì ad Algeri per un vertice intergovernativo – sembrerebbe deciso a mollare l’incarico perchè nonostante “il massimo impegno” messo in atto “per proseguire nel cammino comune, questo sforzo – afferma – non è stato sufficiente”. I 5 stelle affermano di aver preso atto delle dimissioni, Pd e Forza Italia spingono per un Draghi bis, la Lega attende, Fratelli d’Italia chiede di andare alle urne per le elezioni anticipate.
Le reazioni
L’Europa guarda all’Italia “con preoccupato stupore”, dice il commissario europeo all’Economia Gentiloni. Gli fa eco il presidente di Confindustria Bonomi che sottolinea la “totale incredulità per gli sviluppi politici” delle ultime ore. Chiusura a -3,44% per la Borsa di Milano che brucia così 17 miliardi di euro.