Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Il coronavirus, con tutte le sue varianti, è sempre presente nel mondo. Emblematica la giornata di ieri con l’aumento di contagi e decessi un po’ovunque. La curva pandemica indica che, con gli ultimi dati, i casi totali di persone infettate sono saliti a 251 milioni dall’inizio dell’emergenza con oltre 5 milioni di decessi. Globalmente, la drammatica classifica dei contagi vede in testa Stati Uniti, India, Brasile e Regno Unito. Mentre Cina, India, Stati Uniti e Brasile sono i Paesi più virtuosi in quanto a somministrazione di vaccini.
Emergenza in Germania
In questa quarta ondata, la Germania sta attraversando una pericolosa recrudescenza del virus. Sono 50 mila 196 i casi registrati nella giornata di ieri. Il Paese fa segnare così un preoccupante record negativo, aggravato dal numero dei morti giornalieri: ieri 235. Aumenta anche la pressione sui reparti ospedalieri di terapia intensiva. Si tratta di una delle ultime difficili prove per il cancelliere uscente, Angela Merkel. “La pandemia, che ha ripreso a camminare da ottobre, si sta nuovamente diffondendo in modo drammatico”, ha detto il suo portavoce, invitando le autorità sanitarie regionali a prendere ulteriori misure per contenere la nuova emergenza: tra tutte, il green pass e l’isolamento per i non vaccinati.
La corsa alla terza dose
Regge, sia pure in fase di aggravamento, la situazione in Italia dove ieri si sono registrati quasi 8 mila contagi e 60 vittime. Fortemente limitate le manifestazioni di piazza. In Europa va avanti comunque la campagna per la terza dose di vaccino, considerato ad oggi l’arma più efficace contro la diffusione del virus. Oltre oceano cresce l’attenzione sulle situazioni in Messico, Venezuela e Colombia, Paesi dove il numero delle persone vaccinate è decisamente inferiore a quello dei Paesi europei. Stessa situazione in Africa, dove, a fronte di un minore impatto della pandemia, è bassissimo il numero di vaccinati.