Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Nell’America Latina ferita dal Covid-19, dove nei giorni scorsi si è superata la quota dei 700 mila morti a causa del virus, giunge come un balsamo la carità di Papa Francesco. Questa volta è la Colombia la destinataria di una serie di doni del Pontefice, fatti pervenire attraverso la Nunziatura apostolica. Si tratta di materiale medico e chirurgico per la cura dei pazienti contagiati dal virus: quattro respiratori polmonari, diverse maschere di protezione e circa 200 occhiali di protezione.
Il materiale sanitario distribuito nelle zone povere
Come informa il sito della Conferenza Episcopale colombiana, il nunzio apostolico, monsignor Luis Mariano Montemayor, ha fatto pervenire i doni del Papa in alcune aree del Paese particolarmente colpite dalla pandemia per l’assistenza dei bisognos,i in difficoltà ad avere accesso alle cure mediche. Con l’aiuto dell’Aeronautica Militare Colombiana e in collaborazione dell’Ordinariato Militare della Colombia, tutto il materiale sanitario è stato consegnato al vescovo di Quibdó, monsignor Juan Carlos Barreto Barreto, per i centri d’assistenza ospedaliera della città, ovvero l’Ospedale San Francisco de Asis e la Clinica Santiago.
“Questo gesto si unisce alla continua sollecitudine di Papa Francesco per la Colombia in molti ambiti, esprimendo la sua attenzione per tutte le Chiese”, affermano i vescovi in una nota, ribadendo gratitudine e affetto per il Pontefice.
Un nuovo regalo del Papa a comunità in affanno
Non è la prima volta che il Papa compie gesti concreti verso Paesi in affanno a causa della emergenza sanitaria. Esattamente un anno fa, nel giorno del suo onomastico (la festa di san Giorgio martire, il 23 aprile), il Santo Padre – al secolo Jorge Mario Bergoglio – aveva fatto dono di respiratori e materiale sanitario a ospedali di Italia, Spagna e Romania, allora in ginocchio per il Covid. Qualche settimana prima, sempre nel 2020, la Santa Sede aveva annunciato l’acquisto di trenta respiratori polmonari in risposta alle necessità di diversi nosocomi. I macchinari erano stati consegnati nella città romena di Suceava, focolaio di contagi, nell’ospedale di Lecce, in Puglia, e in altri tre nella capitale spagnola a Madrid. A medici, infermieri, pazienti, Francesco aveva fatto inviare anche mascherine, occhiali protettivi, tute per le terapie intensive.
A occuparsi della distribuzione era stata l’Elemosineria Apostolica guidata dal cardinale Konrad Krajewski, il quale aveva consegnato di persona i regali del Papa in Puglia, facendo tappa pure a Napoli per la raccolta di farmaci destinati ai poveri di Roma. A Vatican News, il cardinale elemosiniere aveva parlato di “un segno bellissimo che cade in un giorno particolare nel quale il Santo Padre non riceve un regalo ma lo dona agli altri”.
La scorsa estate, il dono di respiratori per il Brasile
Sempre lo scorso anno e sempre tramite la Nunziatura apostolica, Papa Francesco ad agosto aveva fatto recapitare diciotto ventilatori Draeger per la terapia intensiva e sei ecografi portatili Fuji in Brasile, dove a essere maggiormente piagate dal virus erano e sono ancora gli oltre 700 mila abitanti delle zone rivierasche e della foresta amazzonica. L’invio delle apparecchiature sanitarie per il Brasile era stato reso possibile grazie all’impegno dell’associazione “Hope onlus” che, altamente specializzata in progetti umanitari sulla salute e sull’educazione, si è adoperata a reperire le apparecchiature salvavita di alta tecnologia attraverso diversi donatori. La onlus ha provveduto anche alla procedura di trasporto e all’installazione nei singoli ospedali.