Covid, il Papa dona altri sei respiratori artificiali per il Brasile

Vatican News

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Ancora un dono da parte del Papa e ancora in Brasile, tra i Paesi maggiormente piagati dal Covid, dove l’alto tasso di contagi è speculare alla scarsità delle risorse mediche e del sistema sanitario. Francesco ha inviato sei respiratori artificiali alla diocesi di Carolina, nello stato brasiliano del Maranhão, distribuiti poi in città in emergenza. Si tratta dei comuni di Montes Altos, Estreito e Carolina: ognuno riceverà due dei dispositivi regalati dal Papa che serviranno a curare i più bisognosi, come ha dichiarato il vescovo Francisco Lima Duarte. 

Il vescovo: gesto di grande importanza 

“I medici – ha aggiunto il presule, le cui parole sono riportate dal Celam – sono stati molto felici perché sanno quanto sia difficile trasportare i pazienti in altri comuni”. A Montes Altos, in particolare, il materiale è stato affidato alla direzione della Casa Alivio del Sufrimiento, un ospedale che fa parte della diocesi di Carolina. “Questo ospedale ha risorse precarie per assistere, soprattutto in questi tempi di pandemia”, spiega monsignor Lima. A Estreito, il comune più popolato della diocesi, la domanda di ventilatori era altissima e quelli presenti non bastavano per tutti. “È di grande importanza che queste persone, sia nelle ambulanze che negli ospedali, possano ricevere queste attrezzature”.

“Tutti erano molto contenti di aver ricevuto questi dispositivi”, ha affermato ancora il presule, ribadendo “la grande gioia” e “la gratitudine” al Papa come pure alla Nunziatura e alla Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb) “che hanno fatto in modo che ricevessimo queste donazioni”.

Il Brasile tra i Paesi più colpiti

Il Brasile è tra i Paesi più colpiti dalla emergenza sanitaria, con picchi di 4.200 decessi per Covid in ventiquattr’ore, come avvenuto ad esempio ad aprile scorso. Nel Paese sudamericano si sono registrati 14 milioni totali e quasi 400 mila vittime, tanto da far istituire una commissione d’inchiesta da parte del Senato brasiliano sulla gestione della pandemia da parte del governo. In ginocchio sono soprattutto gli oltre 700 mila abitanti delle zone rivierasche e della foresta amazzonica. 

I doni del Papa

Pensando a questa gente e agli abitanti di tutti i comuni colpiti, il Papa un anno fa, nell’agosto del 2020, tramite la Nunziatura apostolica, aveva fatto recapitare diciotto ventilatori Draeger per la terapia intensiva e sei ecografi portatili Fuji in Brasile. L’invio delle apparecchiature sanitarie era stato reso possibile grazie all’impegno dell’associazione “Hope onlus” che, altamente specializzata in progetti umanitari sulla salute e sull’educazione, ha provveduto anche alla procedura di trasporto e all’installazione nei singoli ospedali. Lo scorso aprile, in un momento caldo della pandemia, Francesco aveva destinato diversi doni alla Colombia, tra respiratori polmonari, maschere di protezione e circa 200 occhiali di protezione. E la carità del Pontefice si è fatta presente pure in India, in Sudafrica, in Siria o anche in Papua Nuova Guinea,  come pure nella stessa Italia. Come ha spiegato sempre l’Elemosineria Apostolica, guidata dal cardinale Konrad Krajewski, organismo vaticano incaricato delle donazioni e della carità, con questi gesti il Papa “vuole esprimere ai Paesi colpiti dalla pandemia Covid-19 la sua vicinanza”.