Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Il virus non rallenta e continua a colpire varie regioni del mondo. Questo, ha dichiarato il presidente eletto statunitense Joe Biden, rimane “un inverno molto buio e i tassi di infezione sono aumentati”. In Cina si è registrato il maggior numero di casi giornalieri di Covid-19 in oltre 10 mesi. Il dipartimento di Hiroshima, in Giappone, si sta preparando a lanciare la prima campagna di test del coronavirus su larga scala, rivolta a 800.000 persone. In Francia è entrato in vigore il coprifuoco dalle 18 per far fronte a una nuova impennata di infezioni. Il responsabile per le emergenze dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha affermato che resta da verificare l’impatto di nuove varianti di Covid in vari Paesi, tra cui Sud Africa e Brasile. Proprio in quest’ultimo Stato la situazione è sempre più drammatica nella città di Manaus, nella regione amazzonica. Gli ospedali sono al collasso e gli operatori sanitari hanno avvertito che “molte persone” potrebbero morire per mancanza di assistenza e di bombole di ossigeno.
Allarme in Europa
Intanto Pfizer rallenta le consegne del vaccino all’Europa. Una frenata necessaria, rende noto l’azienda farmaceutica statunitense, per consentire un aumento della capacità produttiva. Per quanto riguarda l’Italia da lunedì arriveranno nel Paese il 29% di fiale di vaccino in meno rispetto a quelle pianificate in precedenza. Per il commissario all’emergenza, Domenico Arcuri, si tratta di una “scelta grave”. Altri Paesi europei definiscono “inaccettabile” il rallentamento. “L’amministratore delegato di Pfizer mi ha spiegato che c’è un po’ di ritardo, ma mi ha anche assicurato che tutte le dosi ordinate per il primo trimestre saranno consegnate nel primo trimestre”, ha rassicurato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel corso di una conferenza stampa congiunta con il premier portoghese Antonio Costa, presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea.