Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
Aiutare a combattere la terribile seconda ondata di Covid-19 in Perù, dove i casi superano il milione e duecentomila e le vittime sono state finora più di 44mila. Questo lo scopo della Telemaratona di solidarietà “Respira Perù”, che tanto sta facendo già in favore dei malati che, colpiti dal virus, sono nei casi più gravi costretti a respirare artificialmente tramite ventilatori per permettere ai polmoni di rispondere alla malattia. La raccolta fondi è infatti finalizzata a donare respiratori e equipaggiamento medico alle strutture sanitarie che ne hanno bisogno.
“La cura sia segno della tenerezza di Dio”
Agli organizzatori e ai collaboratori dell’iniziativa arriva il saluto affettuoso del Papa tramite una lettera a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e indirizzata all’arcivescovo di Trujillo e presidente della Conferenza episcopale peruviana, monsignor Miguel Cabrejos.
Francesco incoraggia quanti sono coinvolti a “far sì che la tenerezza di Dio raggiunga tutti attraverso la cura, costruendo una società più umana e fraterna in cui ci sforziamo di garantire che nessuno sia lasciato solo, che nessuno si senta escluso o abbandonato”. Quindi su tutti, malati, famiglie, persone care, la benedizione del Pontefice si unisce alla preghiera di intercessione della Beata Vergine Maria, Salute degli Infermi.
Ricordiamo che da mesi il Perù lotta con un’emergenza sanitaria che lo vede al secondo posto per gravità di casi, dopo il Brasile nel contesto dell’America Latina. E i contagi continuano a salire, anche a causa di un sistema sanitario collassato per numero di ricoveri e misure di sicurezza inadeguate a garantire igiene e distanziamento soprattutto nelle fasce più povere della popolazione. Per mesi è durata l’emergenza ossigeno che è sopravvenuta in un contesto già aggravato da una violenta crisi economica, con un crollo del prodotto interno lordo a due cifre nel 2020. La Chiesa insieme alla Caritas sono state e restano in prima linea come, ai nostri microfoni, nei mesi scorsi, ha testimoniato l’arcivescovo di Lima, monsignor Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio raccontando del coinvolgimento dei fedeli per la realizzazione di collette destinate all’acquisto di beni di prima necessità.