Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Davvero una svolta epocale, necessaria perché la lotta al Covid possa avere un’accelerazione. L’amministrazione Biden appoggerà ogni sforzo per rinunciare ai brevetti per i vaccini pur continuando a credere fortemente nelle protezioni della proprietà intellettuale. Ma per porre fine alla pandemia, hanno spiegato fonti governative, se ne sosterrà la revoca.
Voci discordi
L’Organizzazione Mondiale della Sanità appoggia gli Stati Uniti parlando di esempio di potente leadership per affrontare le sfide sanitarie globali. Voci discordi, invece, dal mondo dell’industria farmaceutica, secondo il quale la produzione dei vaccini non potrà essere incrementata allentando i brevetti. L’annuncio statunitense è giunto mentre all’Organizzazione Mondiale del Commercio, sono in corso discussioni sulla revoca temporanea dei brevetti per i vaccini contro il Covid-19 e altri strumenti, che Sudafrica e India, Paese quest’ultimo devastato dalla pandemia, hanno proposto per la prima volta a ottobre. Da allora oltre 100 Paesi si sono fatti avanti a sostegno della proposta, dopo la presa di posizione degli Stati Uniti, è da vedere come risponderanno quei Paesi europei con importanti industrie farmaceutiche che hanno già visto i loro titoli crollare in borsa.
Europa, farmacia del mondo
Intervenendo allo Stato dell’Unione, la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha espresso disponibilità a discutere della proposta degli Stati Uniti per contrastare la pandemia a livello globale. “Ma nel breve periodo – ha aggiunto – chiediamo ai Paesi che producono vaccini di permettere l’export ed evitare misure che mettono in crisi la catena di produzione”. Poi la Von der Leyen ha ribadito che “l’Europa è il principale esportatore di vaccini a livello mondiale, più di 200 milioni di dosi di vaccini prodotti in Europa sono state spedite nel resto del mondo”. Nel suo discorso ha citato don Lorenzo Milani e l’esperienza di Barbiana, con il motto “I care”. “Durante e oltre la pandemia” queste due parole “devono diventare il motto dell’Europa”, ha sottolineato. “‘I care’ significa prendersi responsabilita’ e quest’anno milioni di europei hanno detto ‘I care’ con le loro azioni” di “volontariato o semplicemente proteggendo le persone che gli stavano attorno”. “I care, we care, questa credo che sia la piu’ importante lezione che possiamo imparare da questa crisi”.
Intanto la Banca Centrale europea nel Bollettino economico ha affermato che i progressi delle campagne vaccinali in Europa “dovrebbero porre le basi per un recupero dell’attività economica nell’arco del 2021, sebbene per una completa ripresa sarà necessario attendere ancora qualche tempo”, in un contesto che resta di “elevata incertezza”.