Fausta Speranza – Città del Vaticano
Diventano due su tre le donne ai vertici dell’Unione europea, con la nomina questa mattina di Roberta Metsola alla presidenza del Parlamento europeo, dopo quella di Ursula von der Leyen a capo della Commissione europea. Due donne accanto al presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Eurodeputata maltese e membro del Ppe, Metsola è stata eletta questa mattina, al primo turno. I voti favorevoli sono stati 458. Il numero di votanti è stato 690, le schede bianche e nulle sono state 74, i voti espressi 617.
Le congratulazioni della Comece
“A nome dei vescovi dell’Unione europea – scrive in una dichiarazione stampa giunta al Sir il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece –, vorrei esprimere le mie più sincere congratulazioni a Roberta Metsola per la sua elezione a presidente del Parlamento europeo. Abbiamo già avuto modo di lavorare con lei e ne riconosciamo le qualità: è una persona brillante che saprà sicuramente svolgere in maniera eccellente questo importante ruolo istituzionale. Non vediamo l’ora di continuare questa collaborazione per il bene comune, avvicinando le istituzioni pubbliche ai cittadini europei, rendendo i giovani protagonisti della politica europea e promuovendo politiche incentrate sulla persona umana, sulla famiglia e sulla comunità”.
Della scelta di una donna di 42 anni che si riconosce nei valori cristiani sui quali è nata l’Europa unita, abbiamo parlato con il vescovo ausiliare di Malta, monsignor Joseph Galea-Curmi, delegato dell’isola alla Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità Europea:
Un “buon segnale” per tutti e una “buona scelta” la definisce monsignor Galea-Curmi, sottolineando che Metsola è una donna madre e seriamente impegnata in politica, fortemente legata ai valori europei della democrazia, del rispetto per i diritti umani, del rispetto per le minoranze. Il vescovo ausiliare di Malta parla di un passo in avanti nella prospettiva di “lavorare insieme” sulle grandi sfide per il vecchio continente. Tra queste cita le migrazioni per sottolineare che non si possono ignorare o emarginare vite umane. Cita l’antipolitica per ribadire che non è un fenomeno superato e per lanciare un appello a tornare alle radici dell’esperienza di integrazione europea, ai valori fondanti. Si tratta di valori cristiani che – afferma – come Sassoli anche Metsola ha nel proprio orizzonte di formazione. Solo su quei fondamenti può rinascere una speranza nuova per l’Europa e soprattutto per le donne che – sottolinea – con i giovani pagano il prezzo più alto della disoccupazione, delle diseguaglianze sociali, delle discriminazioni.
Il discorso programmatico della neo eletta
“Una finestra di opportunità per far sì che il Parlamento sia più moderno, efficace ed efficiente”.Così Roberta Metsola, neoeletta presidente del Parlamento europeo (Pe), parla del suo mandato che segue quello di David Sassoli, il quale – dice – “si batteva per un mondo di solidarietà e di servizio”. La verità – conclude – emerge dal disaccordo e dal dibattito”. Del presidente scomparso martedì, di cui la maltese Metsola è stata la prima di 14 vicepresidenti, la neo eletta ricorda anche che “ha lottato duramente per portare le persone attorno al tavolo”, per poi affermare di voler proseguire su quell’impegno. Metsola ribadisce che “non si deve avere paura delle riforme”, affermando che l’europarlamento è “un’Istituzione unica al mondo e va rafforzata”. Emergono alcune priorità quando afferma che “non è facile trovare una maggioranza per la migrazione, per la protezione dei diritti fondamentali, per Frontex, per la lotta alla corruzione”.