Chiesa Cattolica – Italiana

Comece: no alla proposta di introdurre il diritto all’aborto nella Carta UE

Antonella Palermo – Città del Vaticano

“Profonda preoccupazione e opposizione”: sono le parole che la presidenza della Comece, Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea, esprime a fronte del discorso del presidente Emmanuel Macron al Parlamento europeo il 19 gennaio scorso che proponeva di aggiornare la Carta europea dei diritti fondamentali per includere il riconoscimento di un diritto all’aborto. I firmatari della dichiarazione sono il cardinale Jean-Claude Hollerich SJ, presidente della Comece, unitamente ai vescovi vice presidenti Mariano Crociata, Noel Treanor, Jan Vokál, Franz-Josef Overbeck.

La dignità inalienabile della persona già nello spirito dei fondatori dell’Unione

La premessa dei vescovi fa notare che, fin dal suo inizio, il processo di integrazione europea è sempre stato sostenuto e accompagnato da vicino dalla Chiesa. “Siamo d’accordo con il presidente Macron sull’importanza di difendere e promuovere i valori dell’Unione europea. Ma vorremmo sottolineare che uno dei valori principali è il rispetto della dignità di ogni persona umana in ogni fase della sua vita – precisano i presuli – specialmente in situazioni di totale vulnerabilità, come nel caso di un bambino non ancora nato”. Il pensiero va poi ai padri fondatori dell’Unione Europea, i quali “basandosi sull’autentica tradizione umanistica che fa dell’Europa ciò che è, erano molto consapevoli dell’importanza fondamentale della dignità inalienabile della persona umana e della comunità come terreno comune della nostra Unione”.

Garantire assistenza a donne in difficoltà e a bambino non ancora nato

I vescovi europei si dicono “consapevoli della tragedia e della complessità delle situazioni in cui si trovano le madri nel prendere in considerazione un aborto” e ribadiscono il fatto che prendersi cura di costoro – che vivono in una condizione difficile o conflittuale a causa della loro gravidanza – deve essere anche un dovere esercitato dalle nostre società”, così come è una parte centrale del ministero diaconale della Chiesa. Il pensiero va sia alle donne che ai nascituri: “le donne in difficoltà non dovrebbero essere lasciate sole, né il diritto alla vita del del bambino non ancora nato può essere ignorato. Entrambe devono ricevere tutto l’aiuto e l’assistenza necessari”. 

Una legge ingiusta priva di fondamento etico

Ancora una puntualizzazione da parte della Comece: “Da un punto di vista giuridico non esiste un diritto riconosciuto all’aborto nella legge europea o internazionale”. Quindi, secondo i vescovi, “il tentativo di cambiare questa situazione introducendo un presunto diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, non solo va contro le credenze e i valori fondamentali europei, ma sarebbe una legge ingiusta, priva di un fondamento etico e destinata ad essere una causa di conflitto perpetuo tra i cittadini dell’UE”. L’auspicio è che l’integrazione europea dovrebbe sempre favorire e promuovere il rispetto delle diverse identità ed evitare imposizioni ideologiche. “In questo senso, la proposta del presidente Macron di inserire questo presunto diritto non può in alcun modo essere vista come “dare nuova vita ai nostri diritti fondamentali”, conclude la nota della Comece.

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