Il cardinale riflette sul valore della solennità dell’Immacolata Concezione sulla scia di “Maria, la donna più bella del mondo”, il suo ultimo libro appena pubblicato dalla San Paolo: “Questo titolo Il mi permette di chiarire cosa sia la sua bellezza”.
Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
È una prospettiva originale quella che il cardinale Angelo Comastri offre nel suo ultimo libro sulla Madonna edito dalla San Paolo. Si parla dalla bellezza fisica della Vergine, come suggerisce il titolo stesso: Maria, la donna più bella del mondo. “Questo titolo permette di chiarire cosa sia la bellezza”, afferma il porporato a Telepace affrontando una questione significativa per la nostra contemporaneità alla luce di tante dinamiche che ruotano attorno al corpo delle donne. “La bellezza di Maria parte dall’anima, parte dal cuore, e si riverbera sul volto”, spiega.
Marylin Monroe e Madre Teresa
Per argomentare meglio, l’arciprete emerito della basilica di San Pietro richiama due esempi di donne: Marilyn Monroe e Madre Teresa di Calcutta. La prima è considerata probabilmente da tutti una donna bellissima. “Tuttavia – afferma Comastri – morì a 36 anni per uso eccessivo di barbiturici e usava la bellezza per sedurre e abbandonare, quindi dentro non era bella: era una maschera, che non è bellezza”. Gli occhi di Madre Teresa, invece, riflettevano la bellezza dell’anima. “C’era la carità vissuta che traspirava sul suo volto”, aggiunge il porporato riportando la risposta della religiosa ad un fotografo che, in occasione di una celebrazione, chiedeva quale fosse il segreto della bellezza e della felicità dei suoi occhi. “I miei occhi, se vuole, sono belli e felici perché le mie mani asciugano tante lacrime”, disse Madre Teresa.
La devozione mariana
Anche Pasolini rimase affascinato dalla bellezza di Madre Teresa, aggiunge il cardinale tornando sul tema centrale del libro. “Si può dire che la teologia abbia avuto un certo pudore ad affrontare l’argomento della bellezza di Maria, ma ne parlano gli artisti e i poeti”. Da Botticelli a Petrarca, il libro passa in rassegna diversi casi che portano a riflettere sulla devozione mariana. “Molti – spiega – hanno detto che la devozione della Madonna è tardiva e che è nata dopo il Concilio di Efeso. Ma non è vero”. Per Comastri, il primo devoto fu l’Arcangelo Gabriele quando annunciò a Maria che sarebbe stata la madre del figlio di Dio.
Un cammino che parte da lontano
Dunque, il cammino devozionale parte da lontano: passa dalle parole di Gesù all’apostolo Giovanni sotto la croce assieme alla Madonna per arrivare fino ai giorni nostri. Sono tante le persone che continuano a rivolgersi alla Vergine, soprattutto nei momenti di difficoltà e di incertezza. “Per un figlio è spontaneo confidarsi con la madre e chiederle aiuto quando si ha una pena”, afferma Comastri che condivide le sue richieste personali. “Io le dico sempre: ‘Madonnina, tu che sei il modello della fede, fa’ che io abbia almeno un briciolo della fede. Perché se la fede è viva, tutto diventa più vivo, tutto s’illumina”.
Dogma confermato dal cielo
Riflettendo sulla solennità dell’Immacolata, il cardinale non ha esitazioni: “L’8 dicembre è un giorno straordinario: non era mai successo che un dogma fosse confermato dal cielo”. Il riferimento è all’apparizione di Lourdes del 25 marzo 1858 quando la Madonna rivelò a Bernadette di essere l’Immacolata Concezione, confermando appunto il dogma stabilito da Papa Pio IX l’8 dicembre del 1854.