Anna Poce – Città del Vaticano
“Vi prego di cessare le vostre azioni e operazioni armate”. Con queste parole monsignor Orlando Olave Villanova, vescovo di Tumaco, si è rivolto ai dissidenti delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) e della nuova Marquetalia, per chiedere un cessate il fuoco per questo Natale e Capodanno nel territorio di Nariño e del Piedemonte Andino Costero che continua a soffrire ormai da decenni la presenza di molteplici gruppi armati. Paramilitari, guerriglieri, cartelli, bande e narcotrafficanti sfilano tra i suoi fiumi e villaggi, dividendosi il territorio per coltivare la coca e per altre attività illecite. La zona è infatti utilizzata anche come piattaforma marittima per l’esportazione di droga attraverso la rotta dell’Oceano Pacifico e come via di trasporto di droga e armi verso l’Ecuador, Putumayo e Cauca.
Appello alla bontà che è nei cuori
“So dei vostri desideri di pace e riconciliazione per le comunità, quindi faccio appello alla bontà che è nei vostri cuori e in nome dei teneri volti dei bambini, degli occhi speranzosi dei giovani e del desiderio di benessere che esiste in tutti gli abitanti di questa terra benedetta del Pacifico di Nariño, vi prego di cessare le vostre azioni e operazioni armate in questo territorio pieno di speranza”, ha detto il presule, in un video indirizzato ai guerriglieri, durante una visita pastorale alla parrocchia di San Juan Bautista nel municipio di Charco Nariño, dove ha incontrato le autorità municipali.
Dare il proprio contributo per la riconciliazione
Esprimendo la speranza che questi gruppi accettino l’invito come un gesto nel cammino verso la pace e come contributo alla costruzione di una totale riconciliazione tra le comunità, monsignor Olave ha concluso sottolineando che la pace non è solo compito dei gruppi armati, ma anche della società civile, dei governi locali, regionali e nazionali “perché per tutti noi è indiscutibile che la riconciliazione inizi con i segni di pace”.