Anna Poce – Città del Vaticano
“Invitiamo tutti gli attori armati a convertire i loro cuori, a scoprire nei loro cuori la volontà di Dio che ci chiede di rinnovarci e di cambiare il nostro atteggiamento. Ci chiede di difendere la vita di tutte le persone”. Queste le parole, rivolte ai gruppi armati illegali, di monsignor Orlando Olave Villanova, vescovo di Tumaco, in seguito alla notizia della scomparsa, il 13 gennaio, di undici uomini partiti in barca e diretti al comune di Mosquera (Nariño), per cercare lavoro in una segheria.
La situazione di violenza
La costa pacifica di Nariño continua a soffrire per la violenza dei gruppi armati illegali che controllano intere regioni nel Paese. Qui le comunità vivono nell’ansia e nella paura, ha denunciato il presule, sottolineando pure la mancanza di una comunicazione efficace nel territorio, che aiuti a chiarire quello che sta succedendo. “Ci sono diverse informazioni e commenti – ha affermato – ma ciò che è certo e reale è che undici persone sono scomparse, e sono stati trovati due corpi non ancora identificati”.
Monsignor Olave, lanciando un appello ai gruppi illegali affinché fermino tutti gli atti di violenza e non infieriscano sulla popolazione, ha concluso il suo intervento, sottolineando come sacerdoti, religiosi e agenti pastorali continuino costantemente a sostenere le comunità e come la pastorale sociale prosegua il suo impegno in progetti volti a costruire un cammino di pace, un cammino di riconciliazione.