Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Si celebrerà il prossimo 15 maggio 2022 il rito della canonizzazione di Charles de Foucauld e di altri sei beati. Lo ha deciso Papa Francesco che nel Concistoro ordinario pubblico dello scorso 3 maggio 2021 aveva decretato le canonizzazioni senza però fissarne una data a causa della pandemia. Ne dà notizia la Congregazione delle Cause dei Santi in un comunicato diffuso oggi.
Sette testimoni del Vangelo
A essere elevati alla venerazione universale della Chiesa saranno due donne e cinque uomini. Oltre al sacerdote diocesano francese – che desiderava essere per ogni persona il “fratello universale” e che impiantò, fino al giorno del suo assassinio nel 1916, i semi del Verbo divino nel cuore del Sahara – saranno proclamati santi Maria Domenica Mantovani, cofondatrice e prima superiora generale dell’Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia, che consacrò tutta sé stessa al servizio dei poveri, degli orfani e dei malati, e Maria Francesca di Gesù, fondatrice della Suore Terziarie Cappuccine di Loano, instancabile nella prossimità agli ultimi, dall’Italia all’America Latina
Con loro saranno canonizzati anche i sacerdoti Giustino Maria Russolillo, fondatore della Società delle Divine Vocazioni e della Congregazione delle Suore delle Divine Vocazioni, dedito alla pastorale vocazionale e familiare, Luigi Maria Palazzolo, fondatore dell’Istituto delle Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo, attivo tra i giovani in ambito educativo e nella formazione religiosa, e César de Bus, sacerdote, fondatore della Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana, modello per tutti i catechisti. E santo verrà proclamato infine Lazzaro, detto Devasahayam, primo laico indiano a diventare beato, convertitosi in età adulta al cristianesimo e per questo perseguitato fino al martirio.
Il martirio e la carità
Ciascuno dei nuovi santi ha contribuito a portare nel mondo la luce del Vangelo: con l’eroica testimonianza del martirio o nell’esercizio della carità e delle virtù cristiane. “I santi e le sante – aveva scritto nel tweet dello scorso 3 maggio Papa Francesco dal suo account @Pontifex in nove lingue – ci dimostrano che si può lodare Dio sempre, nella buona e nella cattiva sorte, perché Egli è l’amico fedele, e il suo amore non viene mai meno”.