Marina Tomarro – Città del Vaticano
Capire quanto l’emergenza Covid-19 ha inciso sulla salute mentale delle famiglie, dei genitori e dei bambini diventando un nuovo fattore di rischio al maltrattamento dei minori. Con questo focus si è aperta la rassegna Children’s Days, promossa dalla Fondazione Cesvi, l’organizzazione umanitaria che si occupa dei diritti dell’infanzia, e trasmessa in diretta sui suoi social network, per accendere i riflettori su bambini e adolescenti e sulle loro difficoltà, soprattutto in questo periodo di pandemia.
La pandemia ha aggravato situazioni già difficili
“Il tema dell’infanzia è molto delicato – spiega Roberto Vignola, vice direttore generale di Fondazione Cesvi – soprattutto in questo periodo, perché ha subito pesanti conseguenze a causa dell’isolamento e della mancanza dei servizi sociali, lì dove erano necessari. Per questo abbiamo deciso di aprire questi incontri con la presentazione del report ‘Indice Regionale sul Maltrattamento all’infanzia in Italia’, uno studio curato dalla nostra fondazione, che ha analizzato la vulnerabilità al maltrattamento dei bambini nelle singole regioni italiane, attraverso l’analisi dei fattori di rischio presenti sul territorio e di conseguenza la capacità delle amministrazioni locali di prevenire e contrastare il fenomeno tramite i servizi offerti”. E questo report, purtroppo, ha evidenziato una situazione molto peggiorata in quest’ultimo anno, a causa dell’interruzione delle attività scolastiche e quindi delle lunghe giornate passate in casa dai piccoli, dove lo stress che ha colpito in particolare le famiglie più vulnerabili, la paura della malattia o della perdita del posto di lavoro, uniti all’assenza dei servizi sociali, ha rischiato di innescare pericolose situazioni di violenza di cui i bambini sono le prime vittime. “Proprio a causa del Covid – continua Vignola – non siamo riusciti a fare un’analisi quantitativa del fenomeno, ma chi lavora sul campo ogni giorno ci ha raccontato di un quadro nettamente peggiorato”.
Sostenere non solo i bambini, ma anche le famiglie
Tanti i relatori che si alterneranno nelle differenti giornate, e che racconteranno le loro esperienze di crescita e di riscatto. Tra loro, Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, la psicoterapeuta Stefania Andreoli, la giornalista e scrittrice Christiana Ruggeri, la giornalista Cristina Parodi, gli attori Alessio Boni e Maria Grazia Cucinotta, i cestisti Giorgia Sottana e Giampaolo Ricci e il calciatore Cherif Karamoko, arrivato in Italia dalla Guinea a bordo di un barcone affondato nel Mediterraneo, e che oggi gioca con il Padova in serie B. “I bambini che oggi sono in condizioni di vulnerabilità – sottolinea il vice direttore Vignola – devono essere sostenuti nei loro sogni, perché le condizioni in cui vivono hanno mancanze non solo materiali ma anche affettive ed educative e impediscono loro di credere di poter avere diritto ad un futuro migliore. Quello che noi cerchiamo di fare è incoraggiare questi piccoli a continuare a credere nei loro sogni, che non sono impossibili, e spesso abbiamo dei risultati incredibili, perché non dobbiamo dimenticare che loro sono gli adulti del domani”. E il sostegno non è solo per i bambini ma anche per i loro genitori. “Noi creiamo per queste famiglie – spiega ancora Vignola – dei percorsi di supporto genitoriale, in cui cerchiamo di guidare quei genitori, che magari stanno vivendo un momento della loro vita particolarmente difficile, in modo che evitino di scaricare tutta la loro rabbia o le preoccupazioni addosso a questi bambini, che hanno diritto invece ad una crescita serena”.