Andrea Tornielli
Monsignor Visvaldas Kulbokas, in un’intervista ai media vaticani, descrive la difficile realtà quotidiana per la popolazione ucraina ma individua anche spazi di speranza e …
Andrea Tornielli
Monsignor Visvaldas Kulbokas, in un’intervista ai media vaticani, descrive la difficile realtà quotidiana per la popolazione ucraina ma individua anche spazi di speranza e …
Ci sono Paesi che hanno conservato e persino intensificato relazioni di alto livello con la Russia: perché non verificare in modo approfondito le possibilità di trovare soluzioni comuni di pace? Perché non sviluppare un’azione diplomatica e un dialogo costante attraverso consultazioni non sporadiche, non burocratiche ma intense, con questi Paesi? E se le Cancellerie europee faticano ad imboccare questa strada, si può ipotizzare un ruolo maggiore delle Chiese, dei leader religiosi? Ancora, al di là dei contatti ufficiali, ridotti peraltro al lumicino, dai Paesi che sostengono finanziariamente e militarmente l’Ucraina ci si aspetterebbe in parallelo una maggiore iniziativa di analisi e di proposta: c’è urgente bisogno di “think tank” internazionali in grado di osare, di indicare vie possibili e concrete di soluzione, di proporre schemi per una pace accettabile da tutti. Per far questo, come ha detto il cardinale Parolin ai media vaticani, ci sarebbe tanto bisogno «di statisti dallo sguardo lungimirante, capaci di gesti coraggiosi di umiltà, in grado di pensare al bene dei loro popoli». È c’è anche bisogno, mai come in questo giorno, che i popoli alzino la loro voce per chiedere la pace.