Chiesa Cattolica – Italiana

Celebrati in San Pietro i funerali di monsignor Félix del Blanco Prieto

Si sono svolti oggi nella Basilica di San Pietro, presso l’Altare della Cattedra, i funerali dell’arcivescovo Félix del Blanco Prieto, morto il 10 aprile scorso al Policlinico Gemelli di Roma all’età di 84 anni. Il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha presieduto la Messa alla presenza di Papa Francesco.

Nella sua omelia, il porporato ha ricordato la figura del presule spagnolo, nato a Mogrovejo il 15 giugno 1937: “Monsignor del Blanco – ha detto – per volontà del Padre celeste ha avuto l’immensa grazia di essere di Cristo”: un’appartenenza iniziata con il Battesimo, continuata con l’ordinazione presbiterale nel 1961 ed episcopale nel 1991, ed espressa “in una vita concepita e spesa come servizio”. Un servizio – ha proseguito il cardinale Parolin – che ha esercitato “essenzialmente” a favore della Santa Sede, prima come collaboratore dell’allora segretario di Stato, il cardinale Agostino Casaroli, e poi come nunzio, principalmente in Africa, “suscitando ovunque stima e benevolenza”. Dal 2007 al 2012 è stato Elemosiniere di Benedetto XVI, “esercitando la carità verso i poveri” a nome del Papa.

“Durante la sua lunga vita ricca di incontri e di esperienze” – ha aggiunto il cardinale Parolin – ha conosciuto persone di ogni estrazione sociale e di culture fra loro tanto diverse, testimoniando “amabilità, comprensione e pazienza nei rapporti con il prossimo”, cercando di indicare, nel solco della tradizione più bella della diplomazia pontificia, “la verità ed il bene autentico delle persone con la delicatezza rispettosa che scaturisce dalla carità”. Monsignor del Blanco – ha concluso il segretario di Stato – lascia un’importante eredità spirituale: “la testimonianza di un’appartenenza totale a Cristo, che si è tradotta nella ricerca costante del Regno di Dio sopra ogni cosa, nel compimento fedele del proprio dovere, e nell’esempio di una incrollabile fiducia in Dio in ogni circostanza della vita, anche nel tempo della sofferenza e della malattia”. 

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