Una nota vaticana fa sapere che nei mesi scorsi sono state raccolte tutte le evidenze reperibili in strutture della Santa Sede, cercando “attestazione tramite conversazioni con le persone responsabili di alcuni uffici all’epoca dei fatti”. L’esame del materiale conferma alcune piste di indagine meritevoli di ulteriore approfondimento
Vatican News
Nel quarantennale della scomparsa di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana della quale non si hanno più notizie dal 22 giugno del 1983, il promotore di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano, Alessandro Diddi, fa sapere di aver trasmesso alla Procura di Roma gli atti della indagine aperta sul suo caso nel gennaio scorso.
In una nota diffusa tramite la Sala Stampa vaticana, in risposta alle domande di alcuni giornalisti, l’Ufficio del Promotore spiega che “nei mesi scorsi questo ufficio ha raccolto tutte le evidenze reperibili nelle strutture del Vaticano e della Santa Sede, anche cercandone attestazione tramite conversazioni con le persone responsabili di alcuni uffici all’epoca dei fatti”.
Piste meritevoli di approfondimento
Si è proceduto quindi “all’esame del materiale confermando alcune piste di indagine meritevoli di ulteriore approfondimento”. Tutta la relativa documentazione è stata trasmessa “nelle scorse settimane, alla procura di Roma, perché questa possa prenderne visione e procedere nella direzione che ritiene più opportuna”.
“Il Promotore – si legge nella nota – proseguirà la sua attività in questo senso nei mesi a venire, vicino al dolore della famiglia di Emanuela e consapevole della sofferenza che si prova per la scomparsa di un congiunto”.