Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
Una reazione attesa quella dei devoti del beato Carlo Acutis che in questi giorni hanno affollato Assisi nel suo ricordo. “Mi aspettavo questo movimento”, dice il vescovo monsignor Domenico Sorrentino. “E confido che in futuro sarà ancora più grande”. Oggi la memoria liturgica del giovane è stata scandita da diversi momenti preghiera e dalla solenne celebrazione pomeridiana presieduta dal presule presso il Santuario della Spogliazione. Un luogo ormai tappa obbligata per i pellegrini in arrivo nella cittadina umbra sulle orme di san Francesco.
Carlo e Francesco
In questo Santuario collocato nel cuore del centro storico di Assisi è successo qualcosa di straordinario in questi anni: l’esempio di un ragazzo del nostro tempo, amante di Internet e dell’Eucarestia, è riuscito a legarsi a quello di San Francesco. “Il messaggio che stanno dando al mondo è troppo attrattivo e troppo importante”, prosegue il vescovo che aggiunge: “Vediamo il riscontro nelle folle che vengono al nostro Santuario e che lo visitano nella sua integralità”. Ultimamente, infatti, giungono tantissime persone per vedere la tomba di Carlo assieme alla porta d’ingresso dell’antico vescovado che è stata recuperata di recente, riportando alla luce proprio quella soglia che venne attraversata dal giovane Francesco prima di spogliarsi dei beni terreni. “Carlo e Francesco insieme stanno facendo un lavoro stupendo”, prosegue il presule ricordando anche il premio internazionale ‘Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia di fraternità’ che ha l’obiettivo di sostenere le iniziative economiche nelle zone più svantaggiate del mondo.
Inaugurata la mensa
Un orizzonte, questo della solidarietà, ben presente nell’esperienza di Carlo che infatti aveva una predilezione particolare per i più bisognosi che vivevano nel suo quartiere a Milano. Lo stesso spirito che ha animato la mensa Caritas Carlo Acutis, inaugurata proprio in questi giorni nel centro storico di Assisi per offrire accoglienza ai meno abbienti, ma anche ai pellegrini. “Si tratta di un prolungamento del Santuario della Spogliazione”, commenta monsignor Sorrentino. “Chi viene a visitare il Santuario – spiega – lo fa per San Francesco, per il beato Carlo e per Gesù. Ma Gesù dobbiamo imparare a vederlo anche nella carne dei poveri e questo centro rappresenta una maniera per dirgli che gli vogliamo bene e che loro sono importanti per noi, ultimi per il mondo, ma primi per Gesù”.
Una nuova App
È stato dunque un progetto unitario quello che la Diocesi ha tracciato in queste giornate. E non poteva mancare l’accento sulle nuove tecnologie, altra peculiarità di Carlo che le utilizzava per diffondere il Vangelo. Un risvolto che si riflette nel lancio dell’App del Santuario della Spogliazione, nata grazie alla collaborazione di un’azienda brasiliana, AD3 Comunicação, che ha offerto gratuitamente il suo lavoro vista la grande devozione per il giovane beato. Presentata a margine del convegno Internet: fai tu la differenza, l’App è scaricabile attraverso i consueti store digitali e presenta varie sezioni: i diversi luoghi del Santuario; i virtual tour; le pillole di riflessione del vescovo; le richieste di preghiere.