Il segretario generale di Caritas Gerusalemme, Anton Asfar, ha incontrato Caritas Italiana a Roma: ribadito il desiderio di camminare insieme nella preghiera e la volontà di sostenere i progetti di assistenza e di riconciliazione
Vatican News
Si è svolta a Roma una riunione operativa tra il segretario generale di Caritas Gerusalemme, Anton Asfar, e il direttore di Caritas Italiana don Marco Pagniello e gli operatori del servizio Medio Oriente. Nell’incontro – che si è svolto ieri 6 marzo – si è discusso della situazione umanitaria in Terra Santa in seguito al conflitto in corso e degli interventi della rete Caritas in favore della popolazione di Gaza e della Cisgiordania. Caritas Italiana ha assicurato il suo sostegno tecnico e finanziario agli operatori di Caritas Gerusalemme che ormai da cinque mesi assistono la popolazione sia a Gaza City sia a Rafah e Khan Yunis.
Assistenza di base a 830 persone
A Gaza in questa fase l’aiuto è concentrato nell’assistenza medica e psicologica (soprattutto ai bambini) e nella distribuzione di generi di prima necessità, attraverso i centri operativi Caritas allestiti a Gaza City e a Rafah. Proprio oggi sono riprese le attività di animazione e riabilitazione psicologica per bambini, dopo l’interruzione dovuta all’epidemia di Epatite B. “Caritas Gerusalemme è una delle tre organizzazioni umanitarie ancora attive nel Nord della Striscia di Gaza”, ha raccontato Anton Asfar. “Fino ad oggi, nonostante le enormi difficoltà e i lutti che abbiamo subito, siamo riusciti a fornire l’assistenza di base alle 830 persone accolte nelle due parrocchie di Gaza City, ma a breve finiremo le scorte e senza un cessate il fuoco non ci sarà più da mangiare, è una situazione gravissima”.
Interventi a lungo termine
Nel corso della riunione si è ipotizzato anche un piano di interventi di lungo periodo, che oltre all’assistenza umanitaria dovrà garantire un percorso di riabilitazione economica e sociale, sia a Gaza che in Cisgiordania, senza dimenticare le situazioni di marginalità in Israele. Si lavora anche a un piano di interventi di pace e riconciliazione tra la popolazione israeliana e palestinese, entrambe vittime da troppo tempo di una violenza che non ammette giustificazioni.