Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Nella storia di monsignor Oscar Cantoni c’è molta dedizione ai giovani, ai seminaristi, alla sua diocesi di origine che è Como, essendo nato a Lenno, 72 anni fa. A 25 anni diventa sacerdote e subito si dedica a curare la pastorale vocazionale diocesana, organizzando vari momenti formativi e iniziative di preghiera, rivolti specialmente ai ragazzi. Nominato vescovo di Crema il 25 gennaio 2005, il 4 ottobre 2016 viene destinato a guidare la diocesi di Como, sconvolta nel 2020 dal drammatico assassinio di don Roberto Malgesini, a cui monsignor Cantoni, che il 27 agosto riceverà la porpora, non ha mancato di rivolgere un pensiero.
E’ rimasto stupito dalla scelta di Papa Francesco?
Io ho appreso la notizia in seconda battuta, quindi dopo un’ora e più che era stata comunicata dal Santo Padre la notizia del mio cardinalato perché ero impegnato per le cresime in una parrocchia della diocesi. Ho accolto questa notizia con grande stupore e con meraviglia sentendomi indegno. Sono certo che il Signore non sceglie i migliori ma i piccoli, i poveri e quindi tra questi ci sono anch’io, perciò mi sento emozionato per questo dono del tutto immeritato e mi affido alle preghiere del popolo di Dio per questa nuova avventura dello Spirito Santo che mi accingo a intraprendere e che onora la nostra diocesi di Como e anche quella che ho servito precedentemente ovvero quella di Crema.
Al di là dello stupore, il suo primo pensiero a chi è andato?
Ho ringraziato il Signore per il dono che ci ha fatto creando qui un luogo di rivelazione della Santissima Trinità Misericordia e credo che questo sia la conferma più grande e solenne che il Signore ha voluto dare a tutti. Avevo già un impegno e non credo sia casuale il fatto di trovarmi nel santuario della Trinità Misericordia nel celebrare la cresima con i ragazzi e vedo che è tutto dentro un piano programmato dall’amore di Dio, il quale costruisce i suoi progetti e li realizza come vuole, quando vuole e con chi vuole.
Nel suo servizio alla Chiesa c’è sempre stata una grande attenzione ai giovani, ai seminaristi, ai ragazzi…
Tra pochi minuti devo recarmi ad incontrare un gruppo di giovani di questa comunità parrocchiale. Io sono un educatore fondamentalmente, ho servito la chiesa come padre spirituale in seminario, ho animato la pastorale delle vocazioni e mi sono sempre interessato di questo tema sia a livello italiano sia a livello della Ccee, in Europa, e quindi è anche un segno bello perché è il Signore che mi chiama a confermare i fratelli in modo tale che possano arrivare dove il Signore li chiama in base alla loro vocazione.
Negli ultimi anni abbiamo parlato della diocesi di Como soprattutto per la scomparsa violenta di don Roberto Malgesini. Oggi ha pensato anche a lui e alla vicinanza che Papa Francesco ha mostrato nei vostri confronti in quell’occasione, aprendo anche nel suo cuore una strada…
Lo sento molto vicino perché ero molto legato a lui, sento la sua protezione e credo dal Cielo benedica me e anche il ministero che mi aspetta ma benedice anche tutti i membri di questa comunità diocesana.