Cammino Neocatecumenale, Kiko ai giovani: Dio vi prepara per una missione

Vatican News

Nel grande Passeio Marítimo de Algés, si è tenuto nel pomeriggio di ieri, 7 agosto, l’incontro vocazionale. Circa 2000 ragazzi hanno manifestato il desiderio di intraprendere il percorso di discernimento per il sacerdozio e 1.500 ragazze per la vita consacrata. Il patriarca di Lisbona: la Giornata Mondiale della Gioventù è una manifestazione della compassione di Cristo

Debora Donnini – Lisbona

Di fronte al luogo dove il fiume Tago si disperde per confluire nell’Oceano Atlantico, lì dove tante navi sono partite per aprire rotte commerciali ma anche tanti missionari hanno preso il largo fino ai confini della terra, ieri è tornato ancora una volta a soffiare il vento dello zelo per l’evangelizzazione.

Dopo le straordinarie giornate della Gmg di Lisbona, ieri pomeriggio – come di consueto il giorno successivo all’incontro mondiale con il Papa – circa 75mila giovani del Cammino neocatecumenale, sventolando bandiere di circa 114 Paesi del mondo, con la loro gioia prorompente hanno preso parte al raduno vocazionale organizzato dal Cammino neocatecumenale. Circa la metà provengono dall’Europa; in 20mila dalle Americhe. In circa 800 sono arrivati dall’Asia: Cina, India, Corea del Sud e altri Paesi. Straordinaria è la partecipazione di piccoli gruppi provenienti dai Paesi dell’Africa: dalla Costa d’Avorio al Ruanda fino al Madagascar e alle Seychelles. Perfino dall’Oceania e dalle isole del Pacifico sono arrivati in 650.

La chiamata vocazionale delle ragazze

Le parole del Patriarca di Lisbona sulla compassione

L’incontro emozionante e molto partecipato è stato presieduto dal Patriarca di Lisbona, il cardinale Manuel Clemente, che nell’omelia, dopo la proclamazione del Vangelo sulla moltiplicazione dei pani e dei pesci, si è soffermato sulla compassione di Gesù per quella folla affamata. I giovani hanno fame di Cristo e ogni Giornata Mondiale della Gioventù, ha rimarcato, nasce da questa compassione di Cristo a cui si è chiamati a partecipare.

All’incontro erano presenti anche il nunzio in Portogallo, l’arcivescovo Ivo Scapolo, 47 vescovi e altri cinque cardinali: Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea; Gérald C. Lacroix , arcivescovo di Quebec; Odilo P. Scherer, arcivescovo di San Paolo; Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston e presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori; Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo emerito di Madrid. Ha partecipato anche il vescovo ausiliare di Lisbona, Américo Aguiar, tra i nuovi porporati del Concistoro del 30 settembre. Il prefetto del Dicastero i Laici, la Famiglia e la Vita, il cardinale Kevin Farrell, ha inviato il dottor Paul Metzlaff, dell’Ufficio Giovani, in sua rappresentanza ed era presente anche il sindaco del Municipio di Oeiras, dove si è svolto l’incontro, Isaltino Morais.

La processione dei sacerdoti con l’immagine della Madonna di Fatima

Il kerygma

Una solenne processione di sacerdoti, seguita dalle note di un canto con le parole aramaiche dell’Ave Maria, ha accompagnato una statua della Vergine di Fatima sopra il palco dove vi era anche un’immagine della Serva di Dio, Carmen Hernández Barrera, coiniziatrice con Kiko Argüello del Cammino Neocatecumenale e per la quale l’arcidiocesi di Madrid, nel dicembre scorso, ha aperto la causa di beatificazione.

Dopo la proclamazione del capitolo II degli Atti degli Apostoli con l’annuncio fatto da Pietro il giorno di Pentecoste, Kiko ha annunciato il kerygma, che Cristo è morto in croce ed è risorto, donando all’uomo la possibilità di amare anche i malvagi. L’amore totale che la Chiesa ha chiamato Carità, con una nuova parola. L’amore di Cristo in croce per ogni uomo spezza le catene del peccato e della morte che lo avvolgono quando si separa da Dio, rompendo il legame con la fonte del suo essere. In un mondo dove l’intelligenza artificiale cambia molti aspetti della vita anche religiosa e dove si vedono tanti suicidi di giovani, Kiko ha annunciato la possibilità per i giovani di sperimentare questo amore che rende, chi lo riceve, capace di amare veramente.

Ha anche raccontato come nel 1968 lui, Carmen e don Francesco Cuppini arrivarono in Portogallo per annunciare il Vangelo, di come Dio li avesse preparati alla missione: anche a Lisbona, allora, andò a vivere nelle baracche de La Curraleira e Carmen fu accolta da alcune suore. “Come possiamo stare in silenzio in un mondo che si sta allontanando da Dio?”, ha detto Argüello ricordando che oggi “la Chiesa ha bisogno di giovani, di nuovi presbiteri, missionari che vadano a evangelizzare come io sto facendo oggi”. “Da Lisbona – ha sottolineato ancora – sono partiti missionari per l’Angola, il Mozambico, il Brasile… Non solo i missionari partirono per l’Africa e l’America, ma anche per l’Asia… Oggi il Signore chiamerà alcuni di voi ad andare nelle isole più lontane e in tante zone dove Gesù Cristo non è ancora conosciuto”.

Kiko Argüello e Ascénsion Romero

Il combattimento della fede e la gioia degli annunciatori

L’importanza della comunità cristiana nel combattimento della vita di fede, in un mondo segnato da un relativismo crescente e dove si diffondono leggi come aborto e eutanasia, è stata ricordata da Ascensión Romero, membro dell’equipe internazionale del Cammino, che ha esortato i giovani a confidare nel Signore richiamandosi alle parole del Papa al termine dell’omelia della domenica: “Non abbiate paura”.  Da parte sua padre Mario Pezzi, sacerdote dell’equipe internazionale del Cammino, ha rivolto una parola ai giovani invitandoli a non temere di offrire la propria vita al Signore, dando la propria esperienza di oltre 50 anni di presbiterato gioioso, vissuto nei cinque continenti, come missionario. Ha anche sottolineato come l’origine del Cammino Neocatecumenale come itinerario di iniziazione cristiana per gli adulti sia legata al Concilio Vaticano II. Toccante il momento delle chiamate vocazionali quando, salendo sul palco per ricevere una benedizione, circa 2 mila ragazzi hanno manifestato il desiderio di iniziare un percorso di discernimento per il sacerdozio e 1.500 ragazze per la vita consacrata o la missione.

La chiamata vocazionale dei ragazzi

Il pellegrinaggio fino a Lisbona

Un percorso quello compiuto da queste migliaia e migliaia di giovani, accompagnati dai catechisti, che si è snodato attraverso questi giorni della Gmg e attraverso i giorni che hanno preceduto l’arrivo a Lisbona. Molti gruppi, fra cui uno con 100 giovani dalla Terra Santa o, ad esempio, uno proveniente dal Giappone, hanno visitato Barbastro, luogo dove trovarono il martirio 51 persone per lo più studenti claretiani, e poi ancora alcuni gruppi sono stati a Javier, patria di Francesco Saverio. Molti giovani a bordo dei loro pullman hanno seguito tragitti verso Tudela, alle origini della vita della Serva di Dio, Carmen Hérnandez, così come si sono recati in migliaia sulla sua tomba a Madrid. Hanno attraversato con percorsi diversi le città spagnole annunciando il Vangelo per le strade e tantissimi sono stati a Fatima in preghiera. Più volte, durante l’incontro, è stata ricordata l’importanza delle apparizioni ai tre pastorelli. Il percorso di questi giovani ha le sue radici nell’esperienza di fede che vivono nelle piccole comunità all’interno delle parrocchie a cui appartengono. Un’esperienza di perdono, di aiuto di fronte alle tante tentazioni di perdersi che il mondo offre ai giovani, e di poter rialzarsi in caso di cadute, e scoprire nella propria vita una vocazione perché, come ha ricordato Kiko, “siamo cittadini del Cielo”.