Chiesa Cattolica – Italiana

Cafod richiama i cattolici britannici a partecipare al voto

Dalle elezioni generali che si svolgono oggi nel Regno Unito si prevede un cambio di governo per la prima volta in 14 anni. In una campagna pre-elettorale, l’agenzia umanitaria ufficiale della Chiesa cattolica in Inghilterra e Galles ha richiamato i cattolici alla responsabilità e a scegliere politici impegnati sui fronti delle ingiustizie e della cura della casa comune

Linda Bordoni – Città del Vaticano

Gli elettori britannici si recano oggi alle urne per le prime elezioni generali dal 2019. Secondo gli analisti, si tratterà di una delle votazioni più importanti per il Paese dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. In vista del voto, Cafod, l’agenzia umanitaria ufficiale della Chiesa cattolica in Inghilterra e Galles, ha lanciato una campagna che esorta gli elettori cattolici a impegnarsi attivamente nel processo politico.

Come spiega Neil Thorns, direttore di Advocacy per Cafod a Radio Vaticana-Vatican News, l’organizzazione richiama i cittadini a votare pensando al bene comune. In particolare, incoraggia i cattolici a votare coerentemente con gli insegnamenti della Chiesa. Per sostenerli in questo compito, sul  web e sui social media, Cafod ha fornito informazioni sulle elezioni sottolineando la necessità di rispondere all’appello di Papa Francesco per una “politica migliore”.

Un banco alimentare nel nord-est di Londra per le famiglie in difficoltà (AFP)

Ispirandosi ai ripetuti richiami rivolti dal Pontefice ai leader e ai politici affinchè siano consapevoli della loro nobile chiamata al servizio del bene comune, Neil Thorns sottolinea come il Santo Padre esorti ad una politica vissuta come vocazione. 

Questa campagna, prosegue, mira a mobilitare la comunità cattolica in Inghilterra e Galles su questioni critiche: “I bisogni dei più poveri e dei più vulnerabili devono occupare il primo posto nel dibattito politico”. 

Focus sulle questioni nazionali e internazionali

La campagna affronta sia la povertà interna al Regno Unito, che le sfide globali. Citando la collaborazione tra Cafod e la Società San Vincenzo de’ Paoli per evidenziare i problemi di povertà interna, Thorns ribadisce la necessità che gli elettori tengano in grande considerazione il bene comune globale, soprattutto nell’affrontare crisi come il cambiamento climatico e la migrazione.

“Pensiamo molto ai nostri fratelli e sorelle nel Regno Unito, ma anche a livello globale”, spiega Thorns. Questa duplice attenzione, prosegue, garantisce che questioni come la povertà siano affrontate sua su scala locale che internazionale.

Crisi climatica e priorità politiche

Sottolineando che una delle principali preoccupazioni dei sostenitori di Cafod è la crisi climatica, Thorns rileva come questo tema spesso non riceva adeguata attenzione nelle discussioni politiche, nonostante il suo profondo impatto sulle comunità più povere. Mette in luce quindi come Papa Francesco identifichi la crisi climatica in una delle più grandi sfide del nostro tempo, esortando i politici a guardare oltre gli interessi personali a breve termine e ad affrontare un problema globale a beneficio di tutti.

“In queste elezioni,non si è parlato della crisi climatica. Papa Francesco ci ha ricordato che è una delle più grandi sfide del nostro tempo”.

Una marcia per l’ambiente a Londra nel giugno 2024 (AFP)

Coinvolgere i giovani elettori

La campagna non poteva evitare di coinvolgere i giovani elettori, molti dei quali partecipano per la prima volta al processo elettorale. Thorns osserva che i giovani, avendo assistito alle azioni decisive dei governi durante la pandemia, si aspettano un’audacia simile nell’affrontare questioni come il cambiamento climatico. I giovani, è la constatazione, “vivranno in prima persona gli effetti della crisi climatica  se non intraprendiamo un’azione urgente”.

Migrazione e dignità umana

La migrazione è un’altra questione primaria che il nuovo governo dovrà affrontare. Thorns critica la tendenza – nel Regno Unito e non solo – ad approcciare al tema con una chiave prettamente politica, quindi invoca flussi sicuri e legali per i migranti sottolineando la necessità di accoglierli e sostenere quelli più vulnerabili, come più volte chiesto da Papa Francesco e dai vescovi di Inghilterra e Galles.

“Dobbiamo iniziare a pensare a come accogliere queste persone nelle nostre case, prima di tutto nel nostro Paese, e poi a trovare il modo giusto di farlo. Dovremmo cambiare anche il nostro linguaggio e il nostro modo di pensare. Speriamo che i politici ascoltino gli appelli di Papa Francesco e dei nostri vescovi in Inghilterra e Galles, così da cambiare alcuni comportamenti”.

Migranti tentano di attraversare la Manica (AFP)

Contrastare populismo e nazionalismo

In un momento in cui l’ascesa del populismo e del nazionalismo sembra essere una tendenza globale, Thorns ricorda gli appelli del Vescovo di Roma, invocando un approccio che metta al centro i poveri. “Il Papa, durante la pandemia, ha parlato in modo davvero eloquente e commovente del Buon Samaritano e ha chiesto: ‘Guarderemo quelle persone che giacciono sul ciglio della strada, o passeremo semplicemente oltre?’ È un invito a guardarsi intorno e ad assicurarsi che ci si prenda cura anche degli altri”.

“Il Sudan – conclude – sta soffrendo una delle più grandi crisi umanitarie, con oltre 750.000 persone a rischio di carestia. Nel Regno Unito non se ne sente parlare. Vorremmo che i nostri politici guardassero ai più poveri della nostra società, ma anche ai più poveri del mondo”.

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