Benedetta Capelli – Città del Vaticano
“Un gesto che annienta ogni libertà di espressione e di parola”. E’ quanto ha scritto l’Alto rappresentante dell’Unione Europea, Josep Borrell, dopo l’uccisione in Burkina Faso di due giornalisti spagnoli e un cittadino irlandese probabilmente per mano di terroristi legati ad Al Qaeda.
Probabile matrice di AlQaeda
Erano stati rapiti lunedì nel corso di un’imboscata in un’area nell’est del Paese, dove vivono degli elefanti minacciati dai bracconieri, che li uccidono per impossessarsi delle zanne e venderle sul mercato nero dell’avorio. I reporter David Beriain, 43 anni, e Roberto Fraile, 47 anni, entrambi originari del nord della Spagna, sarebbero stati giustiziati da un gruppo forse legato ad AlQaeda, che avrebbe inviato un messaggio di rivendicazione, insieme all’irlandese Rory Young, direttore di una ong ambientalista. Facevano parte di un gruppo composto da 40 persone, 15 uomini di scorta, caduto in un’imboscata nel quale ha perso la vita anche un’altra persona.
Giornalismo coraggioso vittima dei terroristi
Beriain era noto documentarista in particolare sul mondo dei narcos e della criminalità organizzata. Il cameraman Fraile aveva già rischiato la vita in diversi conflitti tra cui quello in Siria dove, ad Aleppo nel 2012, era stato ferito. “Il nostro apprezzamento – ha detto la ministra degli esteri spagnola – va a quanti, come loro, svolgono quotidianamente un giornalismo coraggioso ed essenziale dalle zone di conflitto”. L’azione riporta in primo piano la pericolosità del Burkina Faso dove ampie aree sono in mano a gruppi jhadisti, dal 2015 operano anche i terroristi legati al sedicente Stato islamico.