Brasile, tutelare l’Amazzonia con il commercio equo solidale

Vatican News

Roberta Barbi – Città del Vaticano

Conoscere per diffondere modelli alternativi di sviluppo che tengano conto della protezione integrale dell’Amazzonia: con questo obiettivo la Repam Brasile ha promosso tra i mesi di giugno e luglio del 2021 una ricerca che ha coinvolto 51 delle 57 tra arcidiocesi, diocesi e prelature in cui è divisa l’area amazzonica brasiliana, evidenziando come in ben il 91% di esse esistano spazi permanenti per la commercializzazione di prodotti agro-ecologici, di agricoltura familiare e di economia solidale. I dati sono stati pubblicati lunedì scorso nella ricerca “Commercio solidale nell’Amazzonia brasiliana”.

La fiera come spazio privilegiato per il commercio tradizionale

Secondo i dati, la maggior parte degli spazi di commercializzazione posti in essere dalle chiese, sono fiere tradizionali che riuniscono diversi prodotti, e attraverso le quali si riforniscono le comunità e persino intere città di verdure, ortaggi, frutta, piccoli animali e altri articoli realizzati dai contadini. Nel 28% dei contesti analizzati, infatti, esistono fiere dell’economia solidale che riuniscono imprese solidali urbane e rurali, ma anche cooperative, reti di commercializzazione e altre esperienze di economia solidale. Nel dettaglio, quindi, ci sono parrocchie che tengono una stanza fissa o una bancarella per questo tipo di iniziative, ma anche chiese responsabili dell’organizzazione di fiere itineranti e mercati in specifici momenti dell’anno. In alcuni territori, la Chiesa ha firmato partnership con università, municipi e sindacati per il mantenimento di spazi dedicati alla commercializzazione.

L’obiettivo: rafforzare la capacità commerciale dei soggetti interessati

Come ogni ricerca che si rispetti, quella promossa da Repam si pone anche degli obiettivi da raggiungere, a partire dall’analisi delle sfide individuate: “La Rete intende dare il proprio contributo affinché le comunità, le associazioni e gli altri gruppi produttivi possano rafforzare le loro capacità produttive e commerciali”, ha affermato Arlete Gomes, analista dei progetti sociali per conto di Repam-Brasile. Trovare incentivi finanziari per la produzione, la consulenza tecnica, il trasporto dei prodotti, le strategie per utilizzare i prodotti invenduti e le partnership costituiscono le principali sfide per il futuro che sono state individuate dai soggetti interessati: da qui emerge la necessità urgente di ricostruire modelli di produzione e consumo per prendersi cura dell’Amazzonia. “I progetti e le iniziative territoriali che sono accompagnati dalla Rete rafforzano l’appello di Papa Francesco a firmare un nuovo patto per l’economia – ricorda la Repam – queste esperienze non sono incentrate sul profitto e lo sfruttamento sfrenato, ma al contrario, sulla condivisione, la solidarietà e il rispetto dei tempi della natura”.