Bolivia, ex presidente Áñez in sciopero della fame. Appello dei vescovi

Vatican News

Anna Poce – Città del Vaticano

“Siamo consapevoli della delicata situazione di salute dell’ex presidente ad interim della Bolivia, la signora Jeanine Áñez, a causa dello sciopero della fame in corso da diversi giorni, che le ha causato uno scompenso ed è sul punto di entrare in condizioni critiche. Per questo motivo, chiediamo alle autorità statali di permetterle l’accesso immediato a cure ospedaliere adeguate e un giudizio con un processo equo e in libertà”. È quanto afferma la Conferenza episcopale boliviana, in un comunicato diffuso il 18 febbraio sulla pagina web ufficiale.

Jeanine Añez 

Jeanine Añez è stata incarcerata nel marzo 2021 con l’accusa di aver agito contro la Costituzione e di non aver adempiuto ai suoi doveri di senatrice quando si è autoproclamata presidente della Bolivia due giorni dopo le dimissioni di Evo Morales. Un giorno prima dell’inizio del controverso processo per la sua ascesa al potere, avvenuta il 12 novembre 2019, per cui potrebbe essere condannata fino a 12 anni di carcere,  il 9 febbraio è entrata in sciopero della fame, protestando contro la carcerazione preventiva a cui è sottoposta da quasi un anno. Nel corso dei giorni, a causa del peggioramento del suo stato di salute, la giustizia boliviana ha ordinato un suo trasferimento all’ospedale per motivi di salute. Tuttavia, centinaia di sostenitori del partito presidenziale Movimento per il socialismo (MAS), circondando la prigione dove si trova l’ex capo di Stato a La Paz, hanno impedito che venisse assistita urgentemente in un centro  ospedaliero.

Nel comunicato, i vescovi ribadendo la loro posizione a favore della “cura della vita e della dignità delle persone come valori supremi concessi da Dio stesso”, hanno chiesto ad Añez di revocare “la misura estrema dello sciopero della fame, poiché la sua vita è in grave pericolo, e di confidare nel fatto che la verità verrà a galla”.