Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Lo guardo è rivolto alla Conferenza sulla biodiversità, che si terrà ad ottobre in Cina, e verso gli insegnamenti delll’enciclica sulla cura della Casa Comune. È da questo duplice orizzonte che si sono sviluppate le riflessioni emerse durante il webinar sulla diversità biologica ispirato alla Laudato si’. Gli interventi hanno preso in esame due aspetti cruciali: l’attuale contesto della crisi e la salvaguardia della biodiversità. All’evento hanno partecipato tra gli altri Jane Goodall, fondatrice del Jane Goodall Institute e messaggero di Pace delle Nazioni Unite, e il cardinale Peter K. A. Turkson, prefetto del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale. Il porporato ha ricordato lo scenario attuale scosso dalla crisi, non solo sanitaria, e sottolineato che la pandemia ha portato l’economia mondiale al collasso, ampliando ulteriormente il divario tra ricchi e poveri. È dunque necessario ricalibrare i modelli di sviluppo “mettendo i poveri al centro”.
Salute della natura e dell’umanità
Il prefetto del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale ha poi ricordato una correlazione. La pandemia, ha detto, ci mette in guardia sul fatto che “quando la natura è malata, anche l’umanità è malata”. “C’è una relazione intima tra la salute della natura e la salute dell’umanità”. “La salute dell’umanità, ha aggiunto il cardinale Turkson, dipende da quella della natura”. “Se la natura è malata a causa dell’inquinamento o della distruzione causata dall’uomo, anche l’umanità ne soffre”.
La biodiversità è un dono in pericolo
La biodiversità è una creazione di Dio. Nella Bibbia è riconosciuta come parte attiva della grandezza del Signore. Nella Dottrina sociale della Chiesa è riconosciuta come l’opera continua della creazione di Dio, come un dono sacro di Dio. “Ogni creatura ha un valore intrinseco e un valore”. Ogni creatura, ha spiegato il cardinale Turkson, “è una manifestazione della gloria di Dio”. Ma oggi si assiste ad una devastante distruzione dei “doni della creazione”. Ogni anno, ha ricordato il porporato, si assiste “alla scomparsa di migliaia di specie vegetali e animali”.
Riparare il debito ecologico
Il cardinale Turkson si è soffermato, inoltre, su un debito che continua a crescere. È quello che ha definito “debito ecologico”: il costo dei danni causati dallo sfruttamento umano della natura, ha detto, è molto più grande dei benefici economici che si ricavano. Come potremo, ha poi chiesto il porporato, mai ripagare il nostro debito ecologico? Di fronte a questa cruciale domanda l’umanità non può restare indifferente: “È nostro dovere, ha sottolineato il cardinale Turkson, salvaguardare la biodiversità sulla Terra”.
Chiamati ad una conversione ecologica
“Proteggere la biodiversità è innanzitutto un compito umano”. Siamo tutti chiamati, ha osservato il prefetto del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale, ad una conversione ecologica. Questo richiede un cambiamento di mentalità e di prospettiva: si deve passare da un desiderio di controllo e di dominio ad un incontro con la creazione, accogliendo tutti i suoi doni. Si deve passare “da uno sguardo predatorio ad uno sguardo contemplativo e amoroso”.
Rispettare i popoli indigeni
“Le popolazioni indigene sono custodi fondamentali della biodiversità”. Dobbiamo rispettare e proteggere questi popoli e il loro stile di vita se vogliamo proteggere il mondo. La famiglia umana, ha osservato il cardinale Turkson, può imparare molto sulla cura della biodiversità prestando attenzione a come i nostri fratelli indigeni, ha detto il porporato, vedono il mondo e vivono in relazione con la creazione.
È l’ora di agire
Non si può non ascoltare il grido della terra. Dobbiamo agire insieme, ha affermato infine il cardinale Turkson, affinché “non ci sia più perdita di biodiversità” e vengano ripristinati gli ecosistemi degradati. Siamo chiamati, ha concluso il porporato, ad abbracciare una prospettiva ecologica integrale per riorientare le economie e le politiche in modo da rispettare la dignità della persona umana e l’integrità del creato.