Chiesa Cattolica – Italiana

Biblioteca Vaticana: docenti di cinema, fotografia e tv in assemblea nel Salone Sistino

Si apre il 15 gennaio nel cuore della Biblioteca Apostolica Vaticana, l’incontro semestrale della Consulta Universitaria del Cinema. Tra i temi, il rapporto tra mondo accademico ed editoria audiovisiva, l’intelligenza artificiale nel cinema e l’insegnamento del linguaggio audiovisivo nella scuola. Il bibliotecario Zani: gli affreschi del salone sono il “cinema” del Rinascimento, “è importante che qui si parli delle nuove immagini che comunicano valori”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Più di 130 docenti universitari italiani di cinema, fotografia, televisione e media audiovisivi, si incontrano il 15 e il 16 gennaio a Roma per il primo dei due incontri semestrali della Consulta Universitaria del Cinema (Cuc), e apriranno la loro assemblea, la mattina del 15, nella splendida cornice del Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana.  Si confronteranno su temi come il rapporto tra mondo accademico ed editoria audiovisiva, l’intelligenza artificiale nella ricerca, nella formazione e nella produzione cinematografica e l’insegnamento del linguaggio audiovisivo nella scuola come strumento di cittadinanza. Si parlerà anche del rapporto tra archivi audiovisivi e cattolicesimo, a pochi giorni dall’udienza di Papa Francesco con la Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo (Mac) che tutela e valorizza le memorie audiovisive della Chiesa.

La mattinata di lavori nel Salone Sistino della Biblioteca

Ad accogliere nel Salone Sistino i partecipanti all’assemblea della Cuc sarà l’arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, insieme a monsignor Dario Edoardo Viganò, vice-cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali e presidente della Fondazione Mac. I lavori saranno introdotti dal presidente della Consulta Giacomo Manzoli e proseguiranno con l’intervento di Federico Di Chio, direttore Marketing Strategico del Gruppo Mediaset, sul tema “La ricerca sui media: scambi tra università e impresa. Seguirà una discussione coordinata da Giulia Carluccio, prorettrice dell’Università degli Studi di Torino ed ex presidente CUC.

La giornata del 15 gennaio proseguirà alla Sapienza

Nel pomeriggio del 15 gennaio l’assemblea si sposterà presso il Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo dell’Università La Sapienza di Roma, nella sede delle ex vetrerie Sciarra, per una tavola rotonda sul tema “L’Intelligenza Artificiale nella ricerca, formazione e produzione del cinema e dell’audiovisivo”, alla quale parteciperanno Elisa Giomi, commissaria dell’Agcom – Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, e Andrea Appella, global competition expert & media-tech regulatory advisor. La giornata si concluderà con l’assegnazione del Premio Kinomata 2023 dedicato ai saggi scientifici sulla presenza, il lavoro e la rappresentazione delle donne nel cinema e negli audiovisivi.

Una Consulta con più di 30 anni e 450 soci

I lavori proseguiranno martedì 16 gennaio in Sapienza. La giornata verrà aperta dalla Rettrice Antonella Polimeni e dal direttore del Dipartimento Saras Gaetano Lettieri. Dopo gli interventi di alcuni rappresentanti dei gruppi di lavoro Cuc sugli ambiti strategici, si svolgerà una tavola rotonda sul tema “Alfabetizzazione ai linguaggi audiovisivi come strumenti di cittadinanza a cui parteciperanno Paola Frassinetti, sottosegretaria al Ministero dell’Istruzione e del Merito, e alcuni membri del gruppo di lavoro Cuc su Scuola, Media literacy e Media education. “Vogliamo rilanciare la riflessione e il confronto con le istituzioni e le imprese su temi vitali per la ricerca e la didattica nell’ambito dei media audiovisivi – sottolinea il presidente Cuc Giacomo Manzoli –, per porci in ascolto e in dialogo con il mondo esterno all’Università e affrontare con maggiore consapevolezza le sfide del lavoro accademico”. Da oltre trent’anni la Consulta Universitaria del Cinema raccoglie tutti i docenti di cinema, fotografia e televisione e conta oggi oltre 450 soci tra docenti strutturati e giovani studiosi, uomini e donne, nelle università italiane e all’estero.

Zani: la collaborazione della Biblioteca con la fondazione Mac

Abbiamo chiesto all’arcivescovo Vincenzo Zani quale significato ha per la Biblioteca Apostolica Vaticana accogliere nel Salone Sistino, voluto alla fine del ‘500 dal Papa Sisto V e tempio della cultura umanistica cristiana, i docenti esperti cinema, fotografia e televisione, le nuove espressioni culturali. Il bibliotecario sottolinea – nel video in testa al servizio – che la Bav “non è solo un luogo che raccoglie le memorie storiche, ma è una biblioteca aperta” e lo stesso Papa Francesco, quando lo ha nominato bibliotecario e archivista, nel settembre 2022, gli ha detto: “Vai e apri”. Perché, se bisogna conservare le radici, è giusto anche “aprirsi ai nuovi linguaggi e alle nuove tecniche che creano la relazione tra la storia e il presente”. Zani spiega che l’evento è stato voluto in collaborazione con la Fondazione Memorie audiovisive, “creata per volontà del Santo Padre” e che collabora con la Biblioteca e l’Archivio vaticano. È l’inizio di un rapporto di collaborazione, con lo scopo “di approfondire lo studio e la valorizzazione del linguaggio che passa attraverso le immagini”.

Il Salone Sistino, affreschi come film del Rinascimento

L’arcivescovo bibliotecario sottolinea anche che il Salone Sistino “può essere considerato come una prefigurazione cinematografica”, quando non c’erano i mezzi di oggi. “Attraverso la pittura e l’arte si voleva mostrare la bellezza e tutta la dimensione storica”. Quindi è molto importante “ospitare qui una riflessione che oggi è proiettata sul futuro e sui linguaggi di questo tempo”. Zani ricorda anche le parole di Papa Benedetto XVI nel 2010, all’inaugurazione del Salone dopo la ristrutturazione e il ritorno alla Biblioteca dai Musei Vaticani. Disse che, sottolinea l’arcivescovo lombardo, “la Biblioteca Apostolica vaticana non è una biblioteca teologica o meramente religiosa, ma la biblioteca dell’umano, di tutto ciò che si esprime attraverso l’antropologia”. Qui siamo, aveva aggiunto, nella culla della cultura umanistica, “dove l’evoluzione cresce, avanza e arriva anche a toccare le sfide e i linguaggi del tempo presente”.

Il cinema, modo moderno di comunicare valori

“Qui abbiamo la pittura – conclude Zani – ma poi sono arrivate la fotografia, il cinema e anche l’intelligenza artificiale, che è la sfida di oggi che tutti noi abbiamo davanti e che dobbiamo affrontare”. È importante quindi riflettere qui “sulla valorizzazione di tutto ciò che viene proposto nel mondo attraverso l’immagine, attraverso la comunicazione della cinematografia che è un modo moderno di comunicare i valori”.

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