Jean-Baptiste Sourou – Benin
Culmine delle celebrazioni di questa 67 esima edizione è la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinal John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo emerito di Abuja in Nigeria. Partendo dai testi liturgici della domenica, il porporato ha costruito l’omelia attorno a tre punti. Come il popolo di Dio a Sichem, i fedeli cattolici del Benin e dei Paesi limitrofi radunati in pellegrinaggio sono invitati a riconfermare la loro fede nel Signore Gesù Cristo che è il Figlio di Dio, ma allo stesso tempo, sono chiamati a credere che è solo la grazia di Dio che conduce ad accettare Cristo, come è, il Santo di Dio. «Tale fede non è conquistata una volta per sempre, ma noi che abbiamo ricevuto il dono della fede, dobbiamo essere continuamente riconoscenti e vivere in modo consono ad essa», ha ribadito il cardinale Onaiyekan. Ha poi invitato i fedeli a fuggire il fascino del dio dell’ingordigia, la superstizione, la mancanza d’amore per Dio e il prossimo, alcune pratiche ancestrali che essi dicono di aver abbandonato pubblicamente quando hanno aderito a Cristo, così come l’odio, la corruzione, i conflitti e l’egoismo. «L’Africa è chiamata ad una fede incondizionata nel Dio di Gesù Cristo», ha ancora insisto il porporato.
Il ruolo della famiglia
Infine, il Presidente della concelebrazione ha ricordato che la fede non va vissuta individualmente, ma le famiglie hanno un ruolo importante nella trasmissione della fede, e i genitori non devono fallire in tal compito. «La Chiesa famiglia di Dio in Africa, ha in questo momento, il mandato e il compito di testimoniare a favore dell’istituzione sacra del matrimonio e della famiglia come lo era sin dall’inizio nelle mani di Dio, nostro Creatore», ha sottolineato. Per lui, «una buona famiglia cattolica è come una luce che brilla nell’oscurità, un modello da ammirare e a imitare per tutti. E’ un ideale che è possibile, perché con Dio tutto è possibile», ha concluso il cardinal John Onaiyekan. A quella solenne concelebrazione hanno partecipato tutti i membri della Conferenza episcopale del Benin, il nunzio apostolico presso il Benin e il Togo, monsignor Mark Gerard Miles e centinaia di sacerdoti.
Tra l’assemblea c’erano anche dei membri delle alte cariche dello Stato: il presidente dell’Assemblea nazionale e quello delle Corte costituzionale, diverse autorità amministrative e militari e dei capi tradizionali. Al termine della Messa animata da vari corali, di diverse lingue da tutte le diocesi del Benin, molti fedeli si sono fermati per le devozioni personali o comunitarie fino a tarda serata. Il tema di quest’anno era: “Tutti Fratelli, sotto il mantello di Maria, Stella dell’Evangelizzazione”.