Federico Piana- Città del Vaticano
“Alla base di tutto ci sarà un lavoro d’ascolto e di raccolta d’informazioni necessario per capire lo stato di salute della famiglia in tutto il mondo”. A spiegare come nascerà il Patto cattolico globale sulla famiglia, un programma condiviso di azioni concrete ispirate alla Dottrina Sociale della Chiesa voluto dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita e dal Centro internazionale studi famiglia (Cisf), è Francesco Belletti, direttore dello stesso Cisf.
“L’idea – dice Belletti – l’abbiamo sviluppata nell’ambito dell’Anno ‘Famiglia Amoris Laetitia’ indetto da Papa Francesco. Il nostro scopo è quello di individuare dei principi che siano in grado di rinnovare l’attenzione della società civile, delle istituzioni e del mondo ecclesiale nei confronti dell’importanza della famiglia. Il documento finale dovrebbe essere presentato ufficialmente prima dell’Incontro mondiale delle famiglie previsto nel giugno del 2022”.
Come si svolgerà la raccolta delle informazioni a livello globale?
Nel mondo, stiamo coinvolgendo tutte le università cattoliche e tutte quelle università che si ispirano alla Dottrina Sociale della Chiesa per farci inviare i frutti delle ricerche più recenti sulla famiglia. Dati che saranno necessari per sostenere la famiglia, una volta osservata nella sua concretezza, come ci indica anche il secondo capitolo dell’Esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia.
Quale sarà il sistema con il quale verranno raccolti questi dati?
Abbiamo pensato di inviare dei questionari approfonditi ai quali le università potranno aggiungere dei loro commenti e delle loro valutazioni. Per fare tutto questo, è stata istituita una equipe internazionale.
Nel documento finale, oltre all’analisi sullo stato di salute della famiglia, verranno anche indicate delle azioni concrete da mettere in atto?
Sì. L’ascolto e la raccolta d’informazioni serve proprio per individuare delle buone pratiche. Oggi è difficile dire quali potranno essere queste azioni concrete ma siamo sicuri che saranno utili per ribadire che la famiglia è una risorsa per tutte le società.
A chi potrà essere utile un lavoro così lungo e complesso?
Soprattutto a coloro in quali hanno a che fare con le famiglie: associazioni, istituzioni, mondo ecclesiale. Sono loro che hanno il compito di promuovere la famiglia valorizzandola come un capitale sociale per ogni collettività.