Giovedì 12 settembre il Libano sarà testimone di un evento eccezionale. Si tratta della traslazione dei resti mortali del Servo di Dio, che giungeranno all’aeroporto Internazionale Rafic Hariri, per concludere il percorso in Piazza dei Martiri, nella cattedrale armeno cattolica di Sant’Elia e San Gregorio Illuminatore
Vatican News
Il Patriarcato Armeno Cattolico di Cilicia aveva recentemente annunciato la traslazione dei resti mortali del Servo di Dio, il cardinale Gregorio Pietro XV Agagianian. Si tratta di un evento di grande significato per la comunità armena cattolica nel mondo e per il popolo libanese.
Krikor Bedros XV Agagianian è stato un cardinale di Santa Romana Chiesa e 15.mo Patriarca di Cilicia degli armeni cattolici. Fu ordinato prete il 23 dicembre 1917. Nominato Vescovo l’11 luglio 1935 da Papa Pio XI ed eletto Patriarca di Cilicia degli Armeni cattolici dal Sinodo della Chiesa armeno il cattolica il 30 novembre 1937 con il nome di Krikor Bedros (Gregorio Pietro) XV. Il 18 febbraio 1956 Papa Pio XII lo creò cardinale assegnandoli il titolo di San Bartolomeo all’Isola. Noto poliglotta e giurista, Agagianian guidò in veste di prefetto, dal 18 luglio 1960 al 19 ottobre 1970, la Sacra Congregazione De Propaganda Fide. Morì il 16 maggio 1971 a Roma.
Il trasferimento dei resti mortali avverrà dalla Chiesa armena di San Nicola da Tolentino di Roma, proseguendo poi dall’aeroporto Internazionale di Roma Fiumicino Leonardo da Vinci all’aeroporto Internazionale di Beirut Rafic Hariri, per concludere il percorso in Piazza dei Martiri a Beirut. La cerimonia sarà presieduta da Sua Beatitudine Raphael Bedros XXI Minassian, Patriarca di Cilicia degli armeni Cattolici che aveva promosso la causa di beatificazione e canonizzazione, avviata con l’apertura dell’inchiesta diocesana nel 2022.
Sua Beatitudine Minassian seguirà personalmente ogni fase del trasferimento, viaggiando sullo stesso volo fino alla destinazione finale a Beirut, per garantire che ogni momento venga segnato dal dovuto rispetto e solennità. Oltre al Patriarca Minassian, parteciperanno alla cerimonia di accoglienza a Beirut, il primo inistro libanese Najīb ʿAzmī Mīqātī e diverse personalità religiose, politiche e sociali. Questo evento rappresenterà un’opportunità per unire libanesi di tutte le confessioni, promuovendo l’unità nazionale e il dialogo interreligioso. Al termine della cerimonia, i resti del cardinale Agagianian saranno accompagnati in processione alla cattedrale armeno cattolica dei Santi Elia e Gregorio Illuminatore, dove saranno custodite nel sepolcro costruito di recente.
L’eredità di fede e amore lasciata dal porporato, che continua a ispirare i fedeli 53 anni dopo la sua morte, rappresenta un gesto di profondo rispetto e un invito alla comunità a vivere in accordo con i suoi principi di carità e servizio. Il cardinale Agagianian – noto per il suo impegno nella costruzione di chiese, scuole e orfanotrofi – gode di un ampio rispetto tra le diverse comunità in Libano. Il suo ritorno nella sua patria spirituale a Beirut offre un’opportunità unica per rinnovare la fede e rafforzare i legami interconfessionali nel paese.
In un’epoca caratterizzata da profondi cambiamenti, talvolta accompagnati da sfide dottrinali e morali, la figura di Agagianian incarna l’uomo di fede in cui si fondono grazia e natura; egli rappresenta così la nuova creatura di cui parla San Paolo nelle sue lettere. Definito come l’«homo Dei» di San Paolo, Agagianian incarnava la grandezza del sacerdozio e ne parlava con affascinante eloquenza. Era un missionario animato dalla carità di Cristo, pronto a sacrificare tutto, persino la propria vita, per il bene delle anime. In qualità di buon pastore, rifletteva la dolcezza di Cristo, mentre come apostolo conservava vivo il sensus Christi e il sensus Ecclesiae, attingendo dalla sorgente del cuore di Dio. Il suo esempio di integrità, spiritualità e dedizione fornisce una guida chiara, seppur silenziosa, sul percorso da seguire per la restaurazione di se stessi, della Chiesa e del mondo: la carità.