Chiesa Cattolica – Italiana

Bassetti: il cammino sinodale opportunità per la speranza in un tempo di incertezza

Debora Donnini – Città del Vaticano

Non una Chiesa “fortezza”, ma una Chiesa che “cammina insieme” e  “abita dentro la storia”, immergendosi nella vita reale per capire bisogni e le attese spirituali. Così il cardinale Gualtiero Bassetti, nell’introduzione alla sessione autunnale del Consiglio episcopale permanente a Roma, descrive l’intento del Cammino sinodale, che a ottobre, entra nel vivo. Lo definisce “un’opportunità” per la Chiesa italiana “per avviare processi di rinnovamento e disegnare orizzonti di speranza in un tempo ancora intriso d’incertezza e paura”. Un tema, quello delle modalità di svolgimento del Cammino sinodale, su cui si concentrano i lavori di questi giorni, che affrontano anche la scelta del tema dell’Assemblea Generale Straordinaria, che si terrà a Roma, dal 22 al 25 novembre prossimi, e l’elezione dei membri delle Commissioni episcopali e del Consiglio per gli Affari Giuridici.

Vengono ricordate le parole del Papa che nell’incontrare recentemente i fedeli della diocesi di Roma, aveva ribadito che “la sinodalità esprime la natura della Chiesa”. “È la «Chiesa in uscita», cui ci richiama Papa Francesco”, ricorda il presidente della Conferenza episcopale italiana, sottolineando che “la dimensione sinodale” significa vivere insieme, come stile, forma e coralità di ogni soggetto ecclesiale. Con pazienza e, soprattutto, con umiltà!”. Un Cammino da compiere in ascolto.

Il pensiero al Papa

Fin dalle sue prime parole, il cardinale Bassetti ha voluto salutare “con profondo affetto il Santo Padre, da poco rientrato dal viaggio apostolico in Ungheria e in Slovacchia”. “Lo abbiamo visto perfettamente ristabilito – Egli stesso l’ha confermato – dopo l’intervento subito il 4 luglio scorso. Di questo rendiamo lode a Dio Padre, al quale continuiamo ad affidarlo nelle nostre preghiere”, afferma riprendendo le parole espresse dal Papa, dal cuore dell’Europa, quando ha esortato a quello sguardo cristiano che “non vede nei più fragili un peso o un problema, ma fratelli e sorelle da accompagnare e custodire”. Solo avendo questo sguardo possiamo costruire un mondo solidale, giusto e fraterno.

La crescita economica non è criterio assoluto

L’attenzione del cardinale si posa anche sull’attualità italiana, segnata dalla ormai prossima tornata elettorale che coinvolgerà milioni di italiani, e che, afferma, “ci restituisce finalmente qualche segnale confortante, mentre continua la campagna vaccinale contro il Covid-19”. In proposito sottolinea “il consenso dei cittadini che non si sono sottratti a quello che il Papa ha definito «un atto d’amore»”. “Bisogna – esorta – proseguire su questa strada che ci consente innanzitutto di salvare tante vite umane, specialmente tra le persone più fragili. Auspichiamo che tutto questo avvenga nel pieno rispetto della dignità della persona”. La strada da percorrere è quella della ripresa da consolidare oltre la fase contingente, “sempre nella salvaguardia dei diritti dei lavoratori”. Bisogna declinare la crescita economica secondo “criteri di sostenibilità sociale e ambientale, come mette in evidenza anche il tema della prossima Settimana Sociale”, che si tiene fra poco meno di un mese a Taranto. 

Uno su tre dei nuovi poveri si è rivolto a Caritas

“Le ferite causate dalla pandemia nel tessuto economico-sociale del Paese sono ancora profonde. Basti pensare che rispetto a due anni fa, nonostante il recupero degli ultimi mesi, mancano all’appello ancora migliaia di posti di lavoro”, rimarca ricordando che il nuovo Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale conferma che quasi uno su tre dei nuovi poveri del 2020 si è rivolto ai Centri Caritas anche nel corso del 2021. Fondamentale, quindi, che “i benefici della crescita economica siano distribuiti in modo da ridurre – e non accrescere – le disuguaglianze che si sono approfondite a causa della pandemia”.

Dotazione finanziaria adeguata per assegno unico

In quest’ottica è forte l’auspicio che non vada perduta “l’occasione storica di attribuire al nuovo assegno unico per i figli una dotazione finanziaria adeguata al compito strategico che questa misura è chiamata a svolgere”. “Per scaldarsi dal freddo dell’inverno demografico, infatti, serve un modello di sviluppo chiaro nei principi e negli indirizzi di fondo che sappia non solo farsi carico, ma armonizzare in un quadro organico le varie stagioni della vita”.

Una sconfitta dell’umano

“A fronte di questi segnali non univoci ma carichi di potenzialità – prosegue –  suscita invece una grave inquietudine la prospettiva di un referendum per depenalizzare l’omicidio del consenziente”. Rimarca come autorevoli giuristi abbiano messo in evidenza “serie problematiche di compatibilità costituzionale nel quesito per il quale sono state raccolte le firme e nelle conseguenze che un’eventuale abrogazione determinerebbe nell’ordinamento”. “Senza voler entrare nelle importanti questioni giuridiche implicate – precisa –  è necessario ribadire che non vi è espressione di compassione nell’aiutare a morire, ma il prevalere di una concezione antropologica e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali”. Parla, infatti, di “contraddizione stridente tra la mobilitazione solidale, che ha visto un Paese intero attivarsi contro un virus portatore di morte, e un’iniziativa che, a prescindere dalle intenzioni dei singoli firmatari della richiesta referendaria, propone una soluzione che rappresenta una sconfitta dell’umano”. Chi soffre va invece aiutato a ritrovare ragioni di vita e occorre chiedere “l’applicazione della legge sulle cure palliative e la terapia del dolore”.

Preoccupazione per l’Afghanistan

Passando allo scacchiere internazionale, il porporato si concentra in particolare sulla situazione in Afghanistan esprimendo preoccupazione per la situazione. “Benché essa sia già scomparsa dalle prime pagine dei mass media, non può essere dimenticata” afferma ricordando che si assiste alle conseguenze di scelte che non hanno portato una pace e uno sviluppo stabile e che la popolazione soffre pesanti forme di violenza e violazione dei diritti umani fondamentali, di cui sono vittime, in particolare, le donne e i minori. Ribadisce quindi l’appello alla Comunità internazionale perché si faccia garante della pace e della dignità umana. “A chi detiene il potere oggi a Kabul – dice – chiediamo senso di responsabilità, rispetto della persona umana e impegno a garantire l’accesso degli aiuti umanitari necessari a soccorrere la popolazione bisognosa”. Un pensiero fraterno viene poi rivolto alle comunità cristiane dell’area, assicurando la sollecitudine della Chiesa italiana a partecipare ai programmi di sostegno in loco e di eventuale accoglienza dei profughi in accordo con le Istituzioni nazionali.

La pace

Il suo pensiero va anche al ventesimo anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle di New York, ricordato nei giorni scorsi, che ha riproposto il tema del terrorismo internazionale e quello strettamente correlato della convivenza pacifica tra le nazioni, le culture e le religioni. “Oggi – evidenzia il cardinale Bassetti – il nostro mondo ha più che mai bisogno di dialogo, di rispetto, di reciproca accoglienza delle diversità che possono arricchire l’intera famiglia umana”. In tal senso, segnala ancora una volta che il bacino del Mediterraneo può assumere un ruolo concreto e al contempo simbolico di avvicinamento tra l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente, per la pace. In questa direzione, ricorda, vanno le prospettive aperte dal Comitato che sta preparando l’Incontro del Mediterraneo in programma a Firenze nei primi mesi del 2022.

Exit mobile version
Vai alla barra degli strumenti