Bassetti a TV2000: “La Chiesa si è preoccupata più di dire che di ascoltare”

Vatican News

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“Ci siamo più preoccupati di dire che di ascoltare”. Così il presidente dei vescovi italiani, il cardinale Gualtiero Bassetti, in un’intervista a Tv2000 in onda stasera nella prima puntata del programma ‘In Cammino’, il nuovo appuntamento quotidiano dedicato al Sinodo, condotto da Enrico Selleri, dal martedì al venerdì alle 19.30. “Tv2000”, ha detto il cardinale Bassetti sottolineando l’importanza del programma ‘In Cammino’ , è “una realtà viva, deve aiutare la Chiesa italiana in questo cammino che io, più che in maniera metodologica, ho cercato di descrivere col cuore”.

Il Sinodo è anche un momento di sosta

“Il Papa – ha proseguito il presidente della Cei nell’anticipazione di Tv2000 – ha colto un elemento essenziale che è la dimensione dell’ascolto. Quando la gente viene in udienza da me, dice: ‘Ma i sacerdoti non hanno più tempo’. Non c’è tempo per confessarsi, non c’è tempo per andare a parlare, e questo accade perché hanno 100 mila impegni. E corrono, corrono, corrono. Il Sinodo invece è fare sosta”. Il porporato ha aggiunto che San Gregorio Magno diceva: ‘Se tu non fai sosta, non hai più la forza di camminare’, e ha commentato: “Quindi è in grado di camminare soltanto chi fa sosta. Adesso il Sinodo è anche il momento secondo me della sosta, ma una sosta feconda, dove ci si mette in ascolto. Ci si ferma un pochino tutti e ci si mette in ascolto perché tutti hanno qualcosa di importante da dire, anche chi non viene in chiesa, anche quello che noi chiamiamo ‘lontano’ anzi, forse è quello che ha cose più importanti da dirci. Ecco perché il Papa insiste: ‘Per l’amor di Dio non mettete tempi, remore… ascoltate’”.

Guarda il video con un brano dell’intervista al cardinale Bassetti

Cammino e conversione

“Camminare insieme – ha concluso il cardinale Bassetti nell’intervista – ma un cuor solo e un’anima sola, in sintonia. Il Sinodo è fatto non solo di un cammino, ma soprattutto di una conversione profonda. Alla fine il Papa a che cosa ci invita? A una grande conversione. La rivoluzione del Sinodo è questa: o c’è questa conversione e allora avrà senso celebrare il 2025 e tutto quello che facciamo, o altrimenti…ma ci penserà Francesco a smuoverci. E tutti i giorni aprirà qualche nuovo progetto se si accorge che ci addormentiamo lungo il cammino. Pensa lui a svegliarci, come sta facendo”.