Il docente di economia aziendale e finora revisore dei conti dell’ospedale pediatrico inizierà il suo mandato il primo di aprile e si è presentato a dipendenti, medici e operatori. Curare i bambini vuol dire curare il futuro, ha affermato, ricordando come la persona sia al centro di tutto il lavoro della struttura. Tra le sfide del suo mandato, quella della nuova sede a Roma
Michele Raviart – Città del Vaticano
“Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio”. “Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore”. È citando con commozione le parole di Papa Francesco alla Messa per l’inizio del ministero petrino, poco più di dieci anni fa, che il nuovo presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù Tiziano Onesti si è presentato ai dipendenti e agli operatori, a pochi giorni dall’inizio del suo mandato che comincerà formalmente il primo aprile.
L’impegno e la responsabilità
62 anni, docente di economica aziendale all’università di RomaTre e con vari incarichi amministrativi alle spalle, Tiziano Onesti era dal 2017 membro del collegio dei revisori di conti dell’Ospedale quando, lunedì scorso, è stato nominato a succedere alla presidente dimissionaria Mariella Enoc dal segretario di Stato Pietro Parolin in base ai poteri conferiti da Papa Francesco. “Innanzitutto mi sento molto onorato di questa fiducia che il Santo Padre, con Mariella Enoc e anche con la Segreteria di Stato mi hanno dato”, ha sottolineato a Vatican News. Dopo aver ricordato i risultati in termini di organizzazione e sul campo della gestione precedente, Onesti ha parlato dell’onere del suo nuovo incarico. “Il testimone che passa”, ha ricordato, “è un testimone che bisogna saper portare avanti con la massima attenzione, con il massimo senso di responsabilità e anche con il massimo senso di disponibilità nei confronti delle persone e di tutti”.
Non si curano solo i bambini, ma tutto il “sistema famiglia”
Onesti ha infatti sottolineato il carattere comunitario di medici, operatori e pazienti del Bambino Gesù, in quella che “non è un’azienda, ma una famiglia”. È la tipologia del paziente a rendere questa struttura speciale, ha ricordato, che vuol dire “non solo aver cura di un bambino che attraversa un periodo difficile di patologia da curare a qualunque livello essa sia, ma prendersi cura della famiglia, prendersi cura di tutto il contesto che si muove intorno ad un paziente particolare quale è un bambino”. “Non è solo un ospedale”, ha ribadito, ricordando le circa 1400 pubblicazioni rilasciate ogni anno, ma “una comunità di ricerca fatta di applicazioni cliniche, fatta di pubblicazioni scientifiche dove c’è una componente accademica importante. C’è tutto”. “Il nostro futuro sono i bambini, quindi curare i figli, curare le famiglie insieme ai loro figli vuol dire curare tutto il sistema e dare loro speranza”, afferma, ”e questo per me è molto importante”.
La sfida della nuova sede
Tra le nuove sfide, quella di una nuova sede a Roma. ”Stiamo riprendendo l’interlocuzione con le istituzioni locali, del Governo e dello Stato per capire come portare avanti un progetto così importante di nuova sede, perché qui al Gianicolo gli spazi sono ridotti”, ha sottolineato Onesti. Si tratta, ha detto ai giornalisti, di un investimento da 400 milioni di euro in un orizzonte temporale di sette-otto anni, con l’obiettivo di iniziare i lavori di ristrutturazione entro il 2025. “Dobbiamo fare in modo di portare avanti un progetto ampio di sviluppo, in piena sintonia con tutti”, ha ribadito, in modo che il Bambino Gesù resti un ‘asset’ di valore sotto il profilo sociale e umano per le sue attività”.
Il commento di Mariella Enoc
Tiziano Onesti “conosce molto bene l’ospedale e questa era la mia prima preoccupazione”, ha commentato l’ex-presidente Mariella Enoc, ora Consultore per i progetti di sviluppo dell’Ospedale, ricordando gli “otto anni bellissimi” della sua presidenza. Onesti “Ha seguito anche il cambiamento amministrativo e organizzativo” e, al momento della nomina, “ha detto subito di sì con un sorriso incredibile. Ha sorriso e ha detto sono felicissimo”.