L’osservatore permanente della Santa Sede presso l’ufficio delle Nazioni Unite e le altre Organizzazioni internazionali di Ginevra, intervenuto alla 75.ma sessione del Consiglio per il commercio e lo sviluppo dell’Unctad
L’Osservatore Romano
Lavorare insieme per costruire un’architettura finanziaria internazionale «inclusiva e innovativa», adatta «alle esigenze e alle priorità» dei Paesi in via di sviluppo, all’insegna di quella solidarietà che rimane il fondamento dell’impegno comune a favore di chi ha «lottato con le sfide finanziarie per decenni». È l’auspicio espresso dall’arcivescovo Ettore Balestrero, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ufficio delle Nazioni Unite e le altre Organizzazioni internazionali di Ginevra, intervenuto ieri alla 75ª sessione esecutiva del Consiglio per il commercio e lo sviluppo dell’Unctad, la conferenza ad hoc dell’Onu.
Servire gli interessi dei popoli
Nel rivolgere un invito ad intensificare gli sforzi per affrontare le debolezze strutturali dell’architettura finanziaria globale, che contribuiscono ad aggravare diseguaglianze e conseguenze della crisi del debito, il nunzio apostolico ha richiamato la necessità di un approccio etico allo sviluppo, per «servire gli interessi dei popoli e il bene comune». Ciò, ha aggiunto, implica una «effettiva partecipazione» dei Paesi più poveri ai processi decisionali, facilitandone l’accesso ai mercati e cogliendo anche l’opportunità di «riconciliare» le priorità ambientali con quelle dello sviluppo.