Anna Poce – Città del Vaticano
La Conferenza episcopale del Nicaragua, guidata da monsignor Carlos Enrique Herrera, vescovo di Jinotega, il 16 novembre, al termine della Plenaria tenutasi a Managua, ha diffuso il suo messaggio annuale per l’Avvento, auspicando che il Paese, sotto la protezione della Vergine Maria, “si incammini sempre sulla strada della pace e della concordia”. Nel comunicato, indirizzato al popolo di Dio e firmato dai vescovi – ad eccezione del vescovo di Matagalpa, monsignor Rolando Álvarez, detenuto dal governo, a Managua, da agosto, e del vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Managua, ed esiliato negli USA, Silvio Báez – l’episcopato ricorda che anche in mezzo alle incertezze e al dolore, il Regno di Dio è presente. “La nostra prima parola – scrivono i vescovi – è di gioia e di speranza; perché Cristo pone la sua casa in mezzo a noi, la forza della sua nuova vita e quella della nostra Madre, la Vergine, non ci abbandonano”.
La crisi migratoria
Tuttavia “i motivi di gioia – aggiungono i presuli – non ci impediscono di riconoscere le preoccupazioni che nutriamo per la situazione sociale, politica ed economica del nostro Paese. Soprattutto, tra le altre, la crisi migratoria, che è il riflesso di un dramma umano che ci interpella”. La preoccupazione dell’episcopato arriva infatti in un momento in cui decine di nicaraguensi hanno deciso di lasciare il Paese a causa della crisi economica e politica, sotto il regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo. Crisi, che si è accentuata in occasione delle elezioni generali del 7 novembre 2021, quando Ortega è stato rieletto per un quinto mandato, il quarto consecutivo e il secondo con la moglie, Rosario Murillo, come vicepresidente.
Camminare insieme come fratelli
In questo contesto, la Chiesa, al momento impegnata nel cammino sinodale, “tempo di partecipazione e comunione”, esorta tutti a fare sempre del bene, a camminare insieme come fratelli e a lasciare da parte l’individualismo. “Nessuno deve restare indietro, tutti dobbiamo avere la possibilità di progredire e fare del Nicaragua un Paese di fratelli”, si afferma. Secondo quelle che sono le priorità pastorali della Conferenza episcopale, l’episcopato invita a cercare di approfondire le esigenze della conversione personale e pastorale, “per essere come Chiesa – si legge nel messaggio – all’altezza della missione che il Signore ci ha affidato”. Chiama quindi anche il suo popolo a partecipare a questa ricerca e ad unirsi nella preghiera per il buon sviluppo delle cinque priorità pastorali della Provincia ecclesiastica del Nicaragua.
Il tempo di Avvento
Chiedendo ai fedeli di vivere “la liturgia dell’Avvento come un tempo di preghiera e di riflessione caratterizzato da un’attesa vigile, cioè un tempo di speranza e di veglia, di pentimento, di perdono e di gioia”, i presuli chiamano a prepararsi al ritiro spirituale e a celebrare con grande fervore nelle parrocchie, nelle cappelle e nelle aree pastorali, così come nelle famiglie, le novene all’Immacolata Concezione, alla Vergine di Guadalupe e al Dio bambino, in preparazione del Natale. Infine, i presuli affidano il Nicaragua alla Vergine perché guidi il Paese verso la pace e la concordia: “Ci poniamo umilmente sotto la protezione della Vergine, Regina e Madre del Nicaragua, affinché la nostra nazione si incammini sempre sulle vie della pace e della concordia”.