Chiesa Cattolica – Italiana

Autismo, nella Giornata Mondiale si illumina anche Assisi

Come ogni anno il 2 aprile si celebra la Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo. L’Italia aderisce alla campagna di sensibilizzazione “Light It Up Blue 2023” con l’illuminazione di diversi monumenti, tra i quali la facciata della chiesa superiore della Basilica di San Francesco in Assisi

Gabriele Rogani – Città del Vaticano

Includere senza lasciare indietro, valorizzando le qualità di chi è affetto da autismo. È la finalità della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, evento che ricorre ogni 2 aprile di sin dal 2007, dall’istituzione ad opera dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. L’Italia, quest’anno, aderisce alla campagna mondiale di sensibilizzazione “Light It Up Blue 2023”, illuminando di blu diversi luoghi nel Paese, compresa la facciata della chiesa superiore della Basilica di San Francesco in Assisi. Un’iniziativa promossa dall’Associazione nazionale genitori soggetti autistici (Angsa) Umbria, impegnata nella promozione e nell’educazione della cittadinanza alla consapevolezza e alla conoscenza dell’autismo.

Il blu che attraversa il mondo

“Light It Up Blue”, ideata negli Stati Uniti, è nata nel 2010 ad opera di Autism Speaks, la più grande organizzazione scientifica e di volontariato dedicata all’autismo, che in passato ha promosso per l’occasione l’illuminazione del Cristo Redentore di Rio de Janeiro, così come quella dell’Empire State Building di New York. Negli anni, è stato difficile rafforzare la consapevolezza di questa patologia perché come spiega Paola Valentini Carnevali – Presidente di Angsa Umbria, “l’idea che la società aveva dell’autismo andava dallo stereotipo del film “Rain man”, cioè dal sapiente che contava gli stecchini caduti in poche frazioni di secondo, al ragazzo violento e vuoto. Mentre invece tra queste due realtà di autismo c’è tutto un mondo che va scoperto e a cui vanno date opportunità per riuscire a tirare fuori ciò che esiste davvero dentro, al di là degli atteggiamenti che possono risultare bizzarri”.

Ascolta l’intervista con Paola Valentini Carnevali

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2023/04/01/11/137012682_F137012682.mp3

L’importanza di sinergia e consapevolezza

Forte è la necessità di adottare politiche educative e sociali specifiche, al fine di rendere sempre più efficiente il supporto alle famiglie con casi di autismo. Iniziative come la Giornata non possono che aiutare in questo senso, invitando tutti a prestare attenzione ai diritti di chi si trova avvolto nello spettro autistico. Occorre, prosegue Valentini Carnevali, “potenziare i servizi che vengono messi a disposizione dell’autismo, soprattutto dopo la diagnosi”. I numeri in Italia, così come nel resto del mondo stanno crescendo, “la situazione è molto impegnativa – aggiunge Carnevali – servirà una presa in carico molto più adeguata rispetto a ciò che sta accadendo oggi, soprattutto per quello che riguarda la fase di transizione dall’adolescenza alla fase adulta”. Il rischio è che se non si interviene in modo efficace e veloce, “l’autismo diventerà una bomba ad orologeria, sia dal punto di vista sociale che sanitario”.

Fra Cesareo: l’esempio della Chiesa che rifiuta l’esclusione

A spiegare il ruolo della Basilica di San Francesco è Fra Giulio Cesareo, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento di San Francesco in Assisi: “Siamo stati contattati dall’associazione che ha proposto l’iniziativa, non è la prima volta, bensì è una tradizione che va avanti da diversi anni, con il Sacro Convento e la Basilica di San Francesco che sono interpellati di fronte a questa promozione dell’inclusione delle persone con disabilità. L’illuminazione ci sarà dal tramonto fino a mezzanotte, è stata accorciata quest’anno a causa del risparmio energetico”. L’evento, secondo Fra Cesareo, “susciterà attenzione”, in un periodo che il religioso definisce “positivo della nostra storia civile e sociale”, poiché si “avverte il valore sempre più marcato di tutte le persone, e questa è una grazia”. Cresce sempre più la consapevolezza che quelle che si definivano disabilità sono in realtà potenzialità da scoprire, conclude Fra Cesareo, e “la Chiesa rappresenta la comunità che rifiuta ogni esclusione, discriminazione e marginalizzazione. Questo ha un valore nella Chiesa, come lo ha favorire processi di inclusione e di scoperta del dono che ciascuno è”.

Ascolta l’intervista con Fra Giulio Cesareo

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2023/03/30/10/137010100_F137010100.mp3

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